Licata

Licata, caro-rifiuti: interrogazione di Melania D’Orsi

Il consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Melania D’Orsi ha rivolto ancora un’interrogazione al primo cittadino Pino Galanti sui costi del servizio rifiuti. Scrive il consigliere: Il mio  auspicio è, che non debba essere necessario un recupero tariffario con eventuali ruoli suppletivi come viene già scritto in relazione dai revisori dei conti. Mi è d’obbligo […]

Pubblicato 5 anni fa

Il
consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle Melania D’Orsi ha rivolto ancora
un’interrogazione al primo cittadino Pino Galanti sui costi del servizio
rifiuti.

Scrive
il consigliere: Il mio  auspicio è, che
non debba essere necessario un recupero tariffario con eventuali ruoli
suppletivi come viene già scritto in relazione dai revisori dei conti.

Mi è
d’obbligo intervenire per sottolineare, nell’esclusivo interesse dei cittadini
licatesi, alcuni aspetti poco chiari relativi alla delibera nr. 35 del
28-03-2019 riguardante l’approvazione delle tariffe Tari 2019.

È
opportuno precisare che il Consiglio comunale è stato convocato d’urgenza e che
i Consiglieri comunali hanno ricevuto copia della delibera da approvare solo
qualche ora prima del consiglio comunale, ragion per cui, non è stato possibile
approfondire il contenuto della stessa, che è stata approvata con i voti della
maggioranza politica che sostiene o sosteneva il Sindaco Galanti.

Il Costo
del Servizio stimato per l’anno 2019 è di euro 6.627.846,44.

L’unico
aspetto che si evince dal piano è, che la gestione in house rispetto alla
esternalizzazione del servizio porterebbe un risparmio per i cittadini di circa
1 milione di euro. Difatti nel piano sono riportati i costi di 5 mesi di
servizio svolti da Apea ed i costi dei restanti 7 mesi da Giugno a Dicembre in
cui il servizio dovrebbe essere svolto dalla ditta esterna.

Sostengo
da sempre che la gestione in house sarebbe stata la strada maestra da
percorrere. Nonostante l’on. Pullara e l’attuale maggioranza politica hanno
dapprima sostenuto la gestione in house, da qualche anno provano testardamente
ad esternalizzare il servizio, e finalmente, pare ci siano riusciti per il
tramite della Srr.

Iniziamo
col dire che il “budget Srr”, cioè i costi per il funzionamento della Srr nel
2019 sono stimati in euro 620.552,14. Nel piano di intervento del Comune di
Licata viene riportato un costo di euro 499.131,00 quindi circa 120.000 euro in
meno rispetto alla ripartizione prevista dall’assemblea dei soci Srr.  Vengono defalcati dal costo del servizio circa
120.000 euro sulla base di una lettera di contestazione al riparto approvato
dallo stesso Comune di Licata in qualità di socio della Srr?

Alla
voce riduzioni/detrazioni troviamo zero. Ciò significa che le riduzioni di
tariffa per i concittadini che ne avranno diritto in base al regolamento
comunale saranno a carico del bilancio comunale?

Nella
parte in cui si riepilogano le quote variabili per le utenze non domestiche
nella colonna coefficiente Kd vengono riportati valori ridotti o incrementati
(fino al 50%) rispetto alla tabella dei coefficienti kd per il centro-sud.
Mentre la norma prevede ad esempio per le “ortofrutta – pescherie – fiori –
pizza al taglio” un coefficiente kd compreso tra 38,93 e 98,90 nella tabella
allegata alla delibera viene riportato un coefficiente kd pari a 19,46. Così
come per “bar , caffetterie e pasticcerie” mentre la norma prevede un
coefficiente kd compreso tra 22,50 e 64,76, la tabella allegata riporta un
coefficiente kd pari a 11,26. Anche attività artigianali e stabilimenti
balneari si ritrovano con coefficienti ridotti.

La
interrogo per conoscere quali riferimenti normativi consentono la modifica dei
coefficienti kd e la interroghiamo per sapere: “Considerato che la delibera è
redatta su iniziativa del “responsabile ufficio tributi”, in base a quali
valutazioni e secondo quali criteri sono stati modificati i coefficienti kd ed
anche il coefficiente di ponderazione per il calcolo delle tariffe? “

Sulla
base di quale criteri o quali direttive il funzionario responsabile ha deciso
di innalzare le tariffe ad alcune attività e dunque diminuirle ad altre?

È chiaro
che eventuali errori hanno refluenze sull’intero piano approvato e dunque sulle
tariffe deliberate, che potrebbero dovere essere riviste. Inoltre nel riepilogo
importi ed utenze e tariffe viene riportato

costi
fissi utenze domestiche – euro 1.578.278,01; costi fissi utenze non domestiche
– euro 732.524,34;  Costi variabili
utenze domestiche –  euro 2.948.541,11

costi
variabili utenze non domestiche  euro
1.368.502,98  mentre le sommatorie delle
varie tabelle riportano rispettivamente: Riepilogo quota fissa utenze
domestiche – euro 1.591.120,95;Riepilogo quota variabile utenze domestiche – euro
19.660,86; Riepilogo quota fissa utenze non domestiche – euro 170.982,52; Riepilogo
quota variabile utenze non domestiche –  euro 1.395.318.81; Anche su questi aspetti oltre
che sull’intero procedimento che porta al calcolo della tariffa sarebbe
opportuno conoscere di più.

Attendo
fiduciosa una risposta”.

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