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Licata, maxi truffa all’Inps: inizia (dopo quasi 10 anni) processo a 61 imputati

A distanza di tre anni dal rinvio a giudizio, quasi dieci dai fatti contestati e con un imputato che nel frattempo è deceduto, si è aperto di fatto questa mattina il processo a carico di 61 persone (62 in origine) accusate di aver creato appositamente delle società agricole di fatto inesistenti al fine truffare l’Inps […]

Pubblicato 4 anni fa

A distanza di tre anni dal rinvio a giudizio, quasi dieci dai fatti contestati e con un imputato che nel frattempo è deceduto, si è aperto di fatto questa mattina il processo a carico di 61 persone (62 in origine) accusate di aver creato appositamente delle società agricole di fatto inesistenti al fine truffare l’Inps ottenendo il rimborso per trattamento fine rapporto, indennità di malattia, disoccupazione e contributi per la pensione tramite l’assunzione fittizia di braccianti agricoli. Le accuse, a vario titolo, sono associazione a delinquere, falso, truffa. I reati contestati risalgono al periodo 2010-2013.

Questa mattina, davanti i giudici della seconda sezione penale presieduta dal giudice Wilma Angela Mazzara con a latere i giudici Manfredi Coffari e Fulvia Veneziano, è comparso il luogotenente dei carabinieri Castronovo, uno degli investigatori che ha svolto le indagini. 

In una deposizione “fiume” – rispondendo alle domande del pm Antonella Pandolfi e del collegio difensivo – il militare dell’Arma ha passato al setaccio, una per una,  tutte le posizioni degli imputati coinvolti. Si torna in aula il 3 marzo. 

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