Giudiziaria

Riciclaggio di auto ed estorsioni, 12 arresti (vd)

Portate alla luce anche diverse estorsioni con il metodo del "cavallo di ritorno"

Pubblicato 1 anno fa



La Polizia Di Stato, segnatamente personale del Commissariato di Brancaccio ha dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare personale, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, su richiesta del pubblico ministero, nei confronti di n.20 soggetti facenti parte di un’associazione criminale dedita al riciclaggio di autovetture rubate e alle estorsioni commesse con la tecnica criminale del cavallo di ritorno

In carcere: Roberto Presti, 28 anni, Mauro Macaluso, 21 anni, Francesco Mandalà, 21 anni, Maurizio Sammarco, 21 anni, Marcello Sirchia, 48 anni, Salvatore D’Arpa, 27 anni, Mirko Lo Iacono, 27 anni. Ai domiciliari vanno Giuseppe Bambina, 62 anni, Roberto Piazza, 20 anni, Emanuele Macaluso, 43 anni, Dario Algeri, 29 anni e Luigi Costa, 59 anni.  Obbligo di dimora: M.S.L.R., 20 anni; G.D.F., 20 anni; A.C., 24 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: G.M., 68 anni. Altri quattro risultano indagati a piede libero: D.C., 46 anni; G.M., 41 anni; C.D.A., 65 anni; G.D.A., 29 anni.

Il gruppo, con base operativa allo Sperone, è risultato responsabile di un vasto giro di riciclaggio di auto rubate, alle quali sono stati alterati i dati dei telai mediante nuove punzonature effettuate illecitamente, riportandovi quelli di auto incidentate, quasi tutte inutilizzabili, acquistate per questi scopi. Dopo di ciò, montando sulle auto rubate ripunzonate le targhe delle auto incidentate sono riusciti a “commercializzarle” dopo inesistenti collaudi cambiando, fraudolentemente, la destinazione d’uso da “autocarro” ad “autovettura”, attraverso la complicità di un infedele impiegato della Motorizzazione civile di Palermo, L.C. cl 1964, arrestato per analoghi fatti il 28.2.2023 dal locale Compartimento della Polizia Stradale. È stato anche possibile accertare come il gruppo si sia reso responsabile di varie estorsioni consumate in danno di proprietari di auto rubate, restituite dopo essere riusciti a riscuotere le somme di denaro estorte adottando la tecnica criminale denominata del “cavallo di ritorno”.

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