La faida di Palma di Montechiaro, riprende il processo dopo l’omicidio di Castronovo
Si tratta della prima udienza dopo l’omicidio di Angelo Castronovo, 65 anni, uno dei principali imputati, ucciso a colpi di pistola e fucile lo scorso 31 ottobre
È ripreso ieri mattina, davanti i giudici della Corte di Assise di Agrigento presieduta da Wilma Angela Mazzara, il processo scaturito dalla cosiddetta “Faida di Palma di Montechiaro”, una vera e propria guerra tra famiglie, culminata con due morti. Si tratta della prima udienza dopo l’omicidio di Angelo Castronovo, 65 anni, uno dei principali imputati, ucciso a colpi di pistola e fucile lo scorso 31 ottobre. L’avvocato Santo Lucia, che lo difendeva, ha prodotto ieri il certificato di morte.
Scendono così a dieci gli imputati a processo: si tratta di Ignazio Rallo, 40 anni; Roberto Onolfo, 29 anni; Pino Azzarello, 40 anni, Carmelo Pace, 59 anni; Giuseppe Azzarello, 23 anni; Maria Concetta Noemi Oteri, 22 anni;Giuseppe Rallo, 32 anni; Giacomo Alotto, 63 anni; Gioacchino Gaetano Burgio, 51 anni; Giuseppe Giganti, 45 anni. Solo Ignazio Rallo e Roberto Onolfo rispondono dei reati più gravi. In aula sono comparsi due testimoni, parenti di alcuni imputati, che hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Ci sono voluti quasi due anni di serrate indagini incrociate – condotte dai carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, della compagnia di Licata e dei poliziotti della Squadra mobile di Agrigento – per fare luce sugli omicidi di Enrico Rallo, 38enne ucciso di fronte il bar Mazza a Palma di Montechiaro nel 2015, e quello di Salvatore Azzarello, 39enne bracciante agricolo freddato nell’agosto 2017 da un commando nelle campagne di contrada Burraiti mentre si trovava a bordo del suo trattore. Secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini, dunque, l’origine della faida tra le famiglie è da ricondurre al furto di un mezzo agricolo nel 2013 commesso dai fratelli Ignazio ed Enrico Rallo nei confronti di Salvatore Azzarello.