Politica

Crisi idrica, Catanzaro: “dissalatore Porto Empedocle è solo una pezza”

La nota del Capogruppo all'Ars Michele Catanzaro dopo gli annunci con enfasi di poche ore fa del governatore sulla disponibilità del nuovo dissalatore mobile di Porto Empedocle

Pubblicato 37 minuti fa

“Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha celebrato l’immissione in rete dell’acqua dissalata come svolta nella gestione della crisi idrica che attanaglia la provincia di Agrigento. Ma la verità è che c’è ben poco da esultare.” Lo dice oggi il Capogruppo all’Ars Michele Catanzaro dopo gli annunci con enfasi di poche ore fa del governatore sulla disponibilità del nuovo dissalatore mobile di Porto Empedocle. “L’utilizzo dell’acqua dissalata, pur utile – dice Catanzaro – rappresenta solo una “pezza” temporanea su una crisi strutturale che affonda le radici in anni di incuria e mancanza di visione. Le condotte idriche, ormai fatiscenti, continuano a disperdere oltre il 50% della risorsa disponibile, vanificando ogni sforzo di approvvigionamento e rendendo inefficaci anche gli interventi più emergenziali. “Senza un piano serio di ammodernamento della rete e di manutenzione delle dighe – aggiunge – ogni intervento sarà destinato a fallire. La comunità agrigentina merita risposte concrete, non slogan. La crisi idrica non si risolve con annunci a effetto, ma con investimenti, pianificazione e trasparenza.”

Catanzaro torna a sollecitare le istituzioni regionali affinchè abbandonino la retorica e si assumano la responsabilità di un piano organico e duraturo. “La cittadinanza – conclude – non può più essere illusa da dichiarazioni trionfalistiche che ignorano la realtà quotidiana di migliaia di famiglie e imprese. La crisi idrica in provincia di Agrigento è una ferita aperta. Curarla richiede coraggio politico, risorse adeguate e una visione strategica che metta al centro il diritto all’acqua come bene primario e universale”.

“La fretta di comunicare risultati non ancora realizzati, inoltre, si è tradotta in gaffe istituzionale. Schifani ha pure indicato la città di Agrigento come destinataria esclusiva dell’acqua dissalata, ignorando che il servizio idrico è integrato e che la ripartizione tra i Comuni deve seguire criteri condivisi e trasparenti. Un’affermazione, quella del governatore, che ora alimenterà tensioni e disinformazione, stante che, ad esempio, l’acqua prelevata dai pozzi di diversi siti in provincia viene da tempo distribuita in tutto il territorio e non nelle città dove si trovano le fonti”, ha concluso il deputato agrigentino.

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