Crisi idrica, sindaci a rapporto da Prefetto e Protezione civile: “Trovare nuovi pozzi”
Ai sindaci viene demandato il compito di reperire nuove fonti di approvvigionamento
Si è tenuto questa mattina un vertice nella sede della Prefettura di Agrigento sulla crisi idrica in provincia. Il prefetto Filippo Romano ha convocato tutti i sindaci per fare il punto della situazione sull’emergenza che, di giorno in giorno, rischia di aggravarsi sempre più. All’incontro era presente anche il capo della Protezione civile siciliana, Salvo Cocina. In base alle direttive di Protezione civile e Prefettura, dunque, ai sindaci viene demandato il compito di reperire nuove fonti di approvvigionamento.
Così il Cocina: “Siamo qui con il Prefetto di Agrigento e tutti i sindaci per fare il punto sulla situazione e trovare soluzioni a tutte le emergenze che si presentano. Sono fiducioso perchè grazie allo sforzo di tutti, i sindaci in primo luogo, troveremo nuovi pozzi. Lo sanno i sindaci che conoscono il territorio e potremo trovare l’acqua necessaria. I dissalatori sono una soluzione e la cabina di regia ha trovato soldi e finanziamenti ma i tempi sono lunghi rispetto alle esigenze. Voglio ricordare che lo stato di emergenza è stato dichiarato a maggio, il piano approvato a giugno e procediamo in tempi veloci. Oggi abbiamo reperito 900 litri al secondo. Per l’anno prossimo come protezione civile faremo tutto il massimo per trovare nuovi pozzi ma è chiaro che gli Enti devono darsi una mossa.”
I sindaci sono stati invitati da Cocina anche ad emanare le ordinanze contingibili e urgenti e tutti i provvedimenti finalizzati al risparmio idrico e ad assicurare l’acqua solamente per soddisfare i primari fabbisogni potabili della popolazione e degli animali da allevamento. “I dissalatori – ha detto – sono una soluzione e la cabina di regia istituita dal presidente Schifani sta portando avanti i progetti avendo anche trovato i fondi necessari. Ma è una soluzione che richiede del tempo e al momento tempo non ce n’è”.
Queste, invece, le parole del sindaco di Agrigento, Franco Miccichè: “Vediamo di trovare una soluzione che sia definitiva perchè una carenza idrica così imponente non è accettabile.” Il primo cittadino di Ribera, Matteo Ruvolo, si è così espresso: “Il dramma della crisi idrica lo vive Ribera e tutto il comprensorio sia dal profilo potabile che irriguo. In alcuni quartieri si aspetta l’acqua da due settimane e l’agricoltura non riesce ad avere acqua per la seconda irrigazione. Spero che venga garantito nei prossimi giorni cosicché non si decreti in maniera assoluta della fine dell’economia di un intero territorio. Significa mandare sul lastrico circa tremila imprenditori”.
Il Sindaco di Santo Stefano Quisquina Francesco Cacciatore durante il suo intervento presso la sala Giglia ha respinto con forza la richiesta di ulteriori escavazioni di nuovi pozzi dal bacino idrico della “Quisquina” già in questi anni abbondantemente depauperato e “violentato”. “I dati tecnici dicono chiaramente come il livello di soglia della falda si è notevolmente abbassato, vi è un problema ambientale e idrogeologico da salvaguardare che non può’ essere sottovalutato, per quanto mi riguarda indosserò la fascia tricolore non per requisire e individuare nuovi pozzi ma per impedirne la nuova realizzazione”.
“Mi sono attivato da tempo per il reperimento di ulteriori fonti di approvvigionamento idrico. A Casteltermini sino ad ora i turni di erogazione dell’acqua sono stati più o meno rispettati. Puntualizzo “più o meno” perché è vero che in determinate zone del paese l’acqua arriva un po’ più in ritardo rispetto che in altre. Spero che al più presto possiamo dare notizie più confortanti, nel frattempo si lavora incessantemente per scongiurare un aggravamento della crisi”, scrive il sindaco di Casteltermini Gioacchino Nicastro.