Politica

Il monito della Corte dei Conti: “In Sicilia ciclo rifiuti inefficiente e carente”

E' quanto scrivono i giudici della sezione di controllo della Corte dei Conti sulla delibera riguardo al "referto sulla gestione del ciclo dei rifiuti nella Regione siciliana

Pubblicato 24 minuti fa

In Sicilia il ciclo dei rifiuti “è caratterizzato da gravi carenze programmatorie, organizzative, gestionali, informative ed attuative, che determinano a cascata ancor più gravi inefficienze nella pianificazione, nel monitoraggio e controllo delle attività e, conseguentemente, nell’impiego delle risorse pubbliche”. E “la carenza di una pianificazione attendibile rischia di inficiare, in partenza, il completamento di tutta la rete impiantistica integrata, come del resto dimostrano cinque lustri di gestioni commissariali, che avevano come obiettivo la realizzazione delle infrastrutture necessarie, ma che – anche per la mancanza di una visione di carattere generale – non hanno prodotto i risultati auspicati”.

E’ quanto scrivono i giudici della sezione di controllo della Corte dei Conti per la Regione siciliana sulla delibera, approvata ieri, riguardo al “referto sulla gestione del ciclo dei rifiuti nella Regione siciliana, sull’economia circolare e, in generale, sulle azioni a tutela dell’ambiente e di manutenzione e di valorizzazione del territorio”. I giudici chiedono chiarimenti, indicando 11 punti, tra cui “fornire un riscontro informativo e tecnico sul dimensionamento dei termovalorizzatori e delle discariche, anche alla luce dei dati più recenti relativi ai flussi di rifiuti urbani”. Nonostante il contraddittorio in corso con la Regione e gli altri enti coinvolti nella gestione del ciclo dei rifiuti, la Corte dei conti torna a chiedere ulteriori carte, chiarimenti e approfondimenti rispetto alla “grave ed ingiustificabile carenza della documentazione riguardante le gestioni commissariali” che “ha impedito a questa sezione di svolgere il controllo sulle relative attività, anzitutto per verificare in maniera puntuale quali infrastrutture pubbliche siano state realizzate con i fondi assegnati ai commissari e quali di esse siano attualmente in funzione”. “Tra l’altro, più in generale, si riscontra una commistione non giustificabile tra le gestioni commissariali e la gestione ordinaria, non adeguatamente coordinate in un quadro unitario”, si legge nella delibera.

I giudici sintetizzano le richieste in 11 punti: completare la trasmissione delle relazioni periodiche dei commissari straordinari, con particolare riguardo alla realizzazione degli interventi delegati; fornire aggiornamenti sull’approvazione del piano regionale di gestione dei rifiuti-stralcio rifiuti speciali e stralcio bonifiche; fornire aggiornamenti sull’utilizzo di una piattaforma web unica per la completa acquisizione delle informazioni, anche di dettaglio, relative a tutti i flussi del ciclo dei rifiuti; fornire aggiornamenti sulle concrete attività di prevenzione sulla formazione dei rifiuti, realizzate dall’amministrazione; fornire un quadro aggiornato delle dotazioni impiantistiche (pubbliche e private) per ciascun Ato, specificando le capacità d’uso potenziali e reali dei singoli impianti (operatività, utilizzazione effettiva, messa fuori esercizio), al fine del raggiungimento dell’autosufficienza degli Ato stessi per lo smaltimento dei rifiuti urbani; fornire un quadro aggiornato degli interventi (pubblici e privati) programmati e in corso di realizzazione, con indicazione delle fonti di finanziamento e dei relativi cronoprogrammi.

E ancora: fornire un analitico riscontro sull’economicità, efficacia ed efficienza degli Ato, alla luce dei criteri indicati all’art. 200, comma 1,decreto legislativo 152/2006, e comunicare eventuali iniziative intraprese per la razionalizzazione dell’organizzazione territoriale d’ambito; fornire un riscontro informativo e tecnico sul dimensionamento dei termovalorizzatori e delle discariche, anche alla luce dei dati più recenti relativi ai flussi di rifiuti urbani; fornire un riscontro completo sui Centri comunali di raccolta (Crr) attivi, programmati ed in corso di realizzazione sull’intero territorio regionale; fornire aggiornamenti sui flussi di rifiuti trasferiti fuori Regione e sui relativi sovracosti, anche in relazione alla realizzazione degli impianti previsti nel Prgru del 2024; fornire aggiornamenti sull’adozione di un sistema di tariffazione puntuale all’interno del territorio regionale.

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