Il sindaco Miccichè apre alla sua ricandidatura e si scatena la polemica
Le parole del primo cittadino relative a un suo possibile ritorno in corsa hanno provocato reazioni contrastanti tra le forze politiche locali
La possibilita’ che il sindaco di Agrigento, Francesco Micciche’, si ricandidi alle amministrative del 2026 ha scatenato un acceso dibattito politico. Le parole del primo cittadino relative a un suo possibile ritorno in corsa hanno provocato reazioni contrastanti tra le forze politiche locali. Maurizio Buggea, segretario cittadino della Dc, ha sottolineato che Micciche’ e’ sindaco di Mpa e Forza Italia e non del Centrodestra, aggiungendo che le responsabilita’ politiche dei fallimenti amministrativi di questi anni sono esclusivamente sue.
Valentina Cirino, consigliere comunale della Lega, ha definito la possibile ricandidatura “inopportuna”, citando il periodo di isolamento del sindaco, le dimissioni degli assessori e i ritardi nei progetti chiave per la citta’, tra cui la gestione di Agrigento Capitale della Cultura. Anche Nuccio Dispenza, portavoce dell’Area Progressista di Agrigento, ha espresso preoccupazione per i fondi europei persi, stimando in circa 60 milioni di euro le risorse che la citta’ non ha intercettato.
“Se la spesa dei milioni arrivati per la Capitale della Cultura resta un scandalo quotidiano, il capitolo dei fondi europei non realizzati riguarda chi ha governato tradendo il mandato e chi dovra’ riflettere sul consenso dato – ha detto Dispenza – Ogni cittadino deve considerare quanto si sarebbe potuto realizzare: scuole, servizi, manutenzione del patrimonio, tutela della costa e prevenzione dei disastri idrogeologici”. Secondo l’Area Progressista, la gestione dei fondi e dei progetti per la citta’ rappresenta “una debacle”, e la politica locale dovra’ ora valutare come affrontare il futuro amministrativo di Agrigento, indipendentemente dalla possibile ricandidatura del sindaco uscente.