Agrigento

L’Agrigento dei “giusti” e degli “chalet” divorati dal mare

Conversazione di Diego Romeo con Paolo Cilona nella “Sicilia agrigentina”

Pubblicato 2 anni fa

Se nella Fondazione Teatro Pirandello tutto andrà bene sarà merito di “Fratelli d’Italia” se andrà male sapremo di chi sarà la colpa.

“Come in tutti gli ingranaggi della politica l’individuazione del beneficiario del sottogoverno si basa principalmente sulla appartenenza al partito di governo. La scelta quasi sempre cade su coloro che hanno dato prova di fedeltà assoluta al capo e per avere sottoscritto una cambiale all’incasso. Quindi nessuna meraviglia se poi il sottogoverno diventi solo un erogatore di prebende in danno dell’efficienza e della trasparenza. L’importante è mantenere gli impegni assunti durante la campagna elettorale. A volte le scelte, per uno strano  gioco della politica, si dimostrano all’altezza dell’incarico assegnato con grande beneficio per l’ amministrazione comunale. Allora l’unica cosa da fare è quella dell’attesa per poi dare un giudizio sereno sulla gestione del Teatro Pirandello”.

Con tutti i servitori dello Stato caduti in servizio ci sarà  ancora spazio nel “giardino dei Giusti” della Valle dei templi? Sappiamo che sono tanti i familiari delle vittime che reclamano un eguale e giusto trattamento.

“Hai perfettamente ragione. In Italia, purtroppo, sono tanti i servitori dello Stato caduti per servizio. Allora bisogna capire  quali siano i criteri che vengono adottati   per la scelta del nome dell’eroe caduto per entrare poi di diritto nella galleria dei giusti. Un compito arduo quello che viene svolto  dal Comitato preposto. Tuttavia nasce spontanea la domanda per capire se sono solo i giusti del Paese a meritarsi un posto nel cuore della Valle dei Templi. Eppure in Italia sono tanti gli eroi che meriterebbero degno richiamo al loro sacrificio. Non a caso molti dei familiari chiedono pari opportunità per i loro cari. Allora che si fa? Estendiamo il beneficio a tutti i caduti per servizio? A questo punto l’area della Valle, di sicuro,  non sarà più sufficiente ad ospitarli tutti”.

La tassa di soggiorno che i turisti pagano negli alberghi e nei B&B come è stata investita nel settore della promozione turistica? Se ne sa qualcosa?

“La tassa di soggiorno costituisce per i Comuni una risorsa importante da impiegare per la promozione del territorio. Ora quello che si chiede è la destinazione dei fondi per vedere il loro impiego. Alla luce dei risultati sembra di vedere una lottizzazione dei fondi tra i partiti di governo per iniziative effimere che producono scarsa efficacia per la promozione della città. Spetta all’amministrazione impiegare le somme secondo una programmazione di sviluppo e lasciare l’effimero”.

Facendo un giro d’orizzonte sui premi agrigentini sarebbe bene conoscere se gli enti erogatori dei contributi abbiano un comune criterio di  valutazione o siano surrogati da specifiche attenzioni da parte della politica.

È abitudine degli enti preposti a dare non solo il patrocinio ma anche quello di erogare contributi per iniziative culturali di basare la loro attenzione quasi sempre in rapporto all’appartenenza politica del beneficiario. Quindi cascate di denaro per gli amici e briciole per gli altri. Un’assegnazione unilaterale che è priva di equi criteri di assegnazione. E qui siamo in presenza dell’arbitrio del potere che continua a mortificare le buone iniziative per dare ossigeno solo alle richieste degli amici dei potenti del posto”.

Le mareggiate a san Leone hanno divorato gli chalet a mare. Ma gli imprenditori sono stati così immemori nel buttare soldi…. a mare? O il gioco valeva la candela sull’azzardo “demaniale” che Mare Amico ha sempre inutilmente  rilevato?

“È il risultato in danno di un gruppo di sprovveduti imprenditori che hanno creato una struttura balneare in un posto sbagliato. Nessun imprenditore impiegherebbe i suoi capitali in un luogo aperto a diretto contatto del mare. Quando si costruisce una struttura facilmente debole sul piano strutturale a ridosso del mare, le conseguenze di un possibile rovinoso cedimento sono in agguato, specie durante la stagione invernale dove la furia del mare fa sentire la sua presenza.  Una struttura che rischia da ottobre a marzo di subire  possibili mareggiate  con conseguenze disastrose. Quello che si evince sono le tante autorizzazioni concesse dagli organi preposti all’autorizzazione della struttura a pochi metri dal mare. A chi bisogna dare la responsabilità per quanto accaduto? Al mare, agli enti che hanno dato i permessi o ai gestori? Le domande sono pertinenti”.

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