Naro, si sfracella la giunta Dalacchi. Si dimette il vicesindaco Sferrazza
“La politica dovrebbe servire il bene comune, ma a Naro è diventata terreno di egoismi, ricatti, incompetenza e convenienze personali”, scrive Sferrazza
Palazzo San Francesco traballa ancora. Dopo mesi di tensioni, veleni e segnali inequivocabili di disgregazione interna, un nuovo scossone colpisce l’amministrazione guidata da Milco Dalacchi. Erika Sferrazza, Assessore e Vicesindaco, ha annunciato oggi le sue “irrevocabili dimissioni da ogni incarico”. Lo ha fatto con una lettera durissima, inviata direttamente al Sindaco, che più che un atto amministrativo suona come un atto d’accusa.
“La politica dovrebbe servire il bene comune, ma a Naro è diventata terreno di egoismi, ricatti, incompetenza e convenienze personali”, scrive Sferrazza, che non risparmia critiche a quella che definisce “una politica malata, incapace di visione, che tradisce i cittadini e umilia chi cerca di lavorare con coscienza”.
Un atto che arriva a pochi mesi dalle clamorose dimissioni dell’altro Vicesindaco: Vincenzo Aronica, a conferma di un malessere sistemico più che episodico. Un’amministrazione nata con grandi promesse di rinnovamento e trasparenza, che sembra invece essersi impantanata in giochi di potere, a detta proprio dei protagonisti.
Erika Sferrazza, figura di spicco della giunta e vicina al Sindaco, nella sua lettera accusa apertamente l’ambiente politico narese di aver smarrito la bussola:
“Si è scelto di difendere le poltrone anziché le idee, gli equilibri anziché la verità, i tornaconti anziché i fatti.” E lancia un monito diretto proprio a Dalacchi:
“Il paese ha scelto te, non la vecchia politica travestita da rinnovamento. Ora tocca a te dimostrare da che parte stai.”
Parole che rivelano una frattura profonda anche nel rapporto personale e politico tra Sindaco e Vicesindaco. Sferrazza lascia la porta socchiusa a un eventuale impegno futuro, ma con un paletto ben preciso: “Solo se si cambia registro. Finché questo clima tossico e ipocrita continuerà a prevalere, io non intendo farne parte.”
Due Vicesindaci dimessi in pochi mesi, senza rimpasti convincenti né un chiaro rilancio dell’azione amministrativa, pongono seri interrogativi sul futuro della giunta Dalacchi.
Come già accaduto con altri ex membri della squadra, anche stavolta chi lascia parla. Con toni accesi, con nomi non detti ma chiaramente evocati. Di chi resta, invece, si attendono risposte.