Politica

Quell’assessore che riscalda la poltrona….

Diego Romeo conversa con Paolo Cilona nella “Sicilia agrigentina”

Pubblicato 8 mesi fa

Sono davvero così essenziali le feste di piazza in una città come Agrigento con mille problemi da risolvere?

“A mio modo di pensare le feste in piazze non sono essenziali. Chi lo pensa ha una visione antica che ci riporta indietro allorquando per fare tacere il popolo si organizzavano le feste. Quello era il periodo delle tre famose indicazioni del sovrano: festa, farina, forca. Oggi le aspettative del cosiddetto popolo sovrano sono altre e si riferiscono principalmente all’efficienza dei servizi comunali. Gli amministratori hanno invece una visione diversa della spesa pubblica. Amano incontrarsi con gli impresari concordare il prezzo relativo alla prestazione dell’artista, del cantante di turno. Da rilevare inoltre gli aspetti logistici annessi all’evento. Abbiamo assistito a scene fuori luogo di un parlamentare e di un amministratore impegnati a pulire la piazza dopo l’evento canoro. La pulizia del luogo era di assoluta competenza di altri soggetti, primi fra tutti degli operatori ecologici, dei comunali. In subordine da parte degli organizzatori dell’evento. In piazza  l’evento è una grande opportunità di comunicazione da non perdere sul piano politico, anche se si è consapevoli di offrire alla città l’effimero”.

Sembra ormai chiaro il sindaco non abbia  attorno a sé validi collaboratori o suggeritori. Si decida a fare un severo rimpasto nell’interesse suo e della città che lo ha eletto.

“Il sindaco è una persona perbene prestata alla politica. Purtroppo, la gestione della politica ad Agrigento appartiene a storici ed indomabili gruppi di potere che condizionano ogni atto, ogni gesto, sinanco il civico intendimento, al punto di imporre nomi e persone nella gestione della cosa pubblica. Dopo due anni e più l’unico bersaglio da parte dei cittadini è il sindaco, invece dei componenti della sua Giunta che a detta di molti hanno purtroppo dimostrato poca attitudine operativa e disatteso le speranze della gente. Il sindaco oggi è nelle condizioni di voltare pagina di aprire la crisi e di circondarsi di una nuova Giunta, valutando gli atti operati dagli assessori uscenti. Il sindaco non può essere il parafulmine di tutti. La sporcizia è in ogni luogo e l’assessore al ramo se ne sta zitto e muto di fronte al degrado più assoluto. Eppure avrebbe fatto meglio in un lavoro di squadra impegnare la cospicua somma data all’artista Lamborghini per una pulizia delle strade. E poi l’assessore alla nettezza urbana ha il dovere di intervenire nei riguardi dei privati che mantengono focolai di pattume in pieno centro come nel caso degli eredi Borsellino in via Imera. Da qui la necessità di una rivisitazione della Giunta a prescindere i capi di riferimento politico”.

Nessuno dei parlamentari agrigentini si è ancora espresso su Agrigento capitale della cultura dove convergono tutti gli interessi futuri della città.

“È assurdo pensare che l’evento di “Agrigento capitale della cultura” sia una semplice partita del solo sindaco e della Fondazione. In giuoco c’è la città con la sua storia millenaria seppure con le luci e le ombre. Attorno all’evento urge una immediata convocazione di tutti i parlamentari nazionali e regionali, delle associazioni di categoria (albergatori, commercianti, artigiani, culturali, ristoratori, taxi, dirigenti scolastici, guide turistiche, agenzie di viaggi, rappresentanti della Chiesa, titolari di pullman di linea e turismo ecc. ecc.) Una grande partecipazione nell’interesse esclusivo di Agrigento. Mobilitare i proprietari di edifici di esporre il tricolore e tanti messaggi di benvenuto nella città di Gellia, Empedocle, Terone. E qui viene la frase di Kennedy: “Non chiedere sempre allo Stato ma tu cosa puoi offrire allo Stato”. Il sindaco non deve più perdere tempo ed ha l’obbligo di invitare nella crociata i parlamentari e la città per coinvolgerli in favore del grande evento”.

Nel mese di settembre sarà ricordato il 240esimo anniversario della nascita di Raffaello Politi, geniale archeologo e ritrattista.

“Si, sarà ricordata la figura di Raffaello Politi con la collocazione di una lapide marmorea sulla parete della casa dove operò e visse l’insigne pittore, incisore, progettista e regista teatrale. Fu grande amico del principe di Baviera che lo nominò console onorario. Personaggio assai conosciuto negli ambienti culturali per avere realizzato il teatro filodrammatico di Girgenti. Fu amico fraterno con lo scrittore francese Alexander Dumas, grazie al quale ebbe riconosciuto un vitalizio. Dopo la sua morte il Comune di Girgenti gli intitolò l’Istituto magistrale di Agrigento. La lapide sarà collocata sulla parete della casa ubicata in via Foderà angolo salita Politi. Una iniziativa culturale di assoluto valore in ricordo di un uomo nativo di Siracusa che scelse Girgenti per vivere ed operare”.

Incredibile come ancora non ci si accorga di regolamentare il traffico lungo la strada statale per Palma e Licata, nel tratto che interessa il Villaggio Mosè durante il mercatino del lunedì.

“Intralcio, blocco della circolazione a causa delle bancarelle, parcheggio caotico lungo la strada statale, automobilisti in transito su tutte le furie. Strade invase dalle bancarelle. Una situazione settimanale allucinante, fuori controllo con gravi ripercussioni sulla viabilità. Nessun vigile urbano a controllare il traffico. Un biglietto da visita negativo per la città. L’assessore al ramo se ne sta tranquillamente al Comune a riscaldare la sedia o a seguire il sindaco come un’ombra. A noi il dovere di segnalare gli inconvenienti, al Comune l’obbligo di risolvere il problema. Inoltre, occorre regolamentare al meglio il semaforo posto tra il Palacongressi, la strada statale e la via per Cannatello e le Dune”.

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