Referendum giustizia, i 5 quesiti: dove e come si vota
Si vota domenica 12 giugno solo dalle 7 alle 23.
Domenica 12 giugno si vota cinque referendum abrogativi sulla Giustizia promossi da Lega e Partito Radicale. Si vota solo domenica 12 giugno. I seggi saranno aperti dalle ore 7 alle ore 23 e lo scrutinio delle schede inizierà a chiusura seggi. Si votano i referendum abrogativi anche nei comuni dove non ci sono le elezioni amministrative: sui referendum sono chiamati a esprimersi oltre 51 milioni di italiani.
Il referendum è valido se vota la maggioranza (50%+1) degli aventi diritto al voto (quorum) e se è raggiunta la maggioranza (50%+1) dei voti validamente espressi.
I quesiti cui siamo invitati a dire “sì” o “no” sono 5 (anche se, ricordiamo, trattandosi di referendum abrogativo generalmente si vota “sì”, dal momento che chi volesse votare “no” non farebbe altro che alzare il quorum, con il rischio di vedere passare una legge che non approva). Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni.
I quesiti:
Quesito 1: abolizione della legge Severino (SCHEDA ROSSA)
Se si vota SI si è a favore dell’abrogazione completa del Testo unico delle disposizioni in materia di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.
Quesito 2: limitazione delle misure cautelari (SCHEDA ARANCIONE)
Se si vota SI si è a favore dell’abrogazione dell’ultimo inciso dell’art. 274, comma 1, lettera c), codice di procedura penale, in materia di misure cautelari e, segnatamente, di esigenze cautelari, nel processo penale. I sostenitori del NO credono che non sia giusto limitare le misure cautelari perché verrebbe meno la protezione per le vittime per esempio nelle indagini sullo stalking che prevedono misure come il braccialetto elettronico o il divieto di avvicinamento. I sostenitori del SI vogliono invece limitare l’abuso della carcerazione preventiva.
Quesito 3: separazione delle carriere dei magistrati (SCHEDA GIALLA )
Se si vota SI si è a favore della separazione delle funzioni dei magistrati. Abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera dei magistrati.I sostenitori del SI sono favorevoli a una netta separazione delle funzioni di giudici e pm per rendere effettiva la terzietà del giudice rispetto alle parti. I sostenitori del NO credono che separando le carriere i pm diventerebbero una sorta di “avvocati di polizia”. Mentre se hanno svolto anche la funzione giudicante la loro sensibilità risulta più equilibrata.
Quesito 4: valutazione sull’operato delle toghe (SCHEDA GRIGIA)
Si vota per la partecipazione dei membri laici a tutte le deliberazioni del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari. Se si vota SI si abrogano le norme in materia di composizione del Consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte.
I sostenitori del SI dicono che oggi la valutazione sull’operato dei magistrati è svolta in modo troppo autoreferenziale. Le ragioni del NO riguardano la possibilità – già esistente ma poco sfruttata – di intervenire nelle deliberazioni.
Quesito 5: elezione dei componenti togati del Csm (SCHEDA VERDE)
Si vota per l’abrogazione delle norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura (CSM). Le ragioni del SI sostengono che sia giusto spezzare il correntismo all’interno della magistratura. Chi fa campagna per il NO dice invece che la questione è già affrontata e risolta all’interno della riforma Cartabia.