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“Appalti e mazzette”, Patronaggio: “Emerso metodo politico/affaristico/imprenditoriale”

Appare non più procrastinabile un cambio di passo e l’abbandono di prassi e mentalità che hanno portato solo danni ad ignari cittadini e consumatori

Pubblicato 19 minuti fa

Sull’inchiesta della Procura di Agrigento convenzionalmente chiamata “Appalti e mazzette” registriamo la riflessione del Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Cagliari, Luigi Patronaggio che di indagini di altissimo livello sul mondo degli appalti e delle gare truccate ne ha condotte a decine durante il lavoro svolto in Sicilia soprattutto come pubblico ministero.

Il ragionamento è pregevole: “A prescindere dalle singole condotte e dalla rilevanza penale delle stesse, nel rispetto del principio della presunzione di innocenza e fermo il rispetto per l’attività degli inquirenti, quello che emerge da queste indagini come rimbalzate sui media e fin qui pubblicate, è il metodo politico/affaristico/imprenditoriale che è metodo comune alla quasi totalità delle gare ad interesse pubblico svolte in Sicilia e nell’agrigentino in particolare. Tale collaudato metodo appare indubbiamente teso a favorire interessi personali, clientelari ed elettorali. Dove giudizialmente provati non sono da escludere probabili illeciti arricchimenti privati ed esecuzioni di opere disfunzionali. L’esperienza investigativa di questi ultimi anni ha del resto evidenziato come il perverso intreccio di interessi fra politica, pubblici amministratori, tecnici ed imprenditori , caratterizzi la spesa pubblica siciliana in diversi ed eterogenei settori : dalle acque, alla sanità fino alla gestione delle energie alternative e dei rifiuti. Infine, al di là dell’azione degli inquirenti e della magistratura , appare non più procrastinabile un cambio di passo  e l’abbandono di prassi e mentalità che hanno portato solo danni ad ignari cittadini e consumatori”.

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