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Droga a Favara, inchiesta “Casuzza”: giudice “dimentica” imputati e il processo è da rifare

Un pasticcio decisamente inconsueto che, di fatto, ha annullato, per alcuni imputati, il processo scaturito dall'inchiesta antidroga Casuzze"

Pubblicato 1 anno fa

 Il giudice “dimentica” sei imputati ed emette una sentenza “parziale”. Poi prova a recuperare la dimenticanza emettendo un secondo dispositivo, all’indomani del primo, ma la difesa fa notare l’irritualita’ e alla fine si dichiara incompatibile rimettendo le carte ad un altro collega davanti al quale il procedimento dovra’ ripartire da capo. Un pasticcio decisamente inconsueto che, di fatto, ha annullato, per alcuni imputati, il processo scaturito dall’inchiesta antidroga Casuzze”, che ha disarticolato un giro di spaccio che sarebbe stato messo in piedi fra Favara e Canicattì.

Nelle udienze successive hanno discusso tutti i difensori (fra gli altri gli avvocati Salvatore Cusumano, Giuseppe Barba, Ninni Giardina, Graziella Vella, Teresa Alba Raguccia e Salvatore Virgone) fino all’epilogo di giovedi’ sera: il giudice Francesco Provenzano rientra in aula dalla camera di consiglio e legge una serie di dispositivi fra cui questo.Nella sentenza, tuttavia, si fa riferimento solo a tre imputati dimenticandosi degli altri. Alla richiesta stupita dei difensori il giudice ammette la dimenticanza e comunica che l’indomani avrebbe letto un “dispositivo di integrazione”. Cosa che, ieri mattina, e’ stata in effetti fatta ma gli avvocati Salvatore Cusumano, Giuseppe Barba e Sergio Baldacchino hanno fatto notare l’irritualita’ e soprattutto il fatto che l’avere emesso il primo dispositivo lo aveva reso incompatibile dal proseguire la trattazione. Il giudice, dopo un’ora di “riflessione”, ha in effetti rimesso gli altri ad un altro gup azzerando il processo.

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