Giudiziaria

Grotte, 38enne assolto dall’accusa di lesioni e violenza privata 

Per il giudice la ricostruzione dei fatti di reato necessitavano di un minimo di riscontro

Pubblicato 11 mesi fa

Il giudice monocratico del tribunale di Agrigento Fulvia Veneziano ha disposto l’assoluzione “perchè il fatto non sussiste” nei confronti di Gaetano La Mendola, 38 anni di Grotte, accusato di porto di oggetti atti ad offendere, lesioni personali e violenza privata. La vicenda risale all’agosto 2020 e scaturisce dalla querela presentata dalla persona offesa. Quest’ultima ha denunciato di aver subito una aggressione a colpi di bastone riportando una ferita lacerocontusa al labbro inferiore – con una prognosi di quindici giorni – e una vasta lacerazione dell’emilabbro inferiore con altrettanti 14 giorni di prognosi. 

Il pubblico ministero, a margine della requisitoria, ha chiesto la condanna dell’imputato ad un anno di reclusione. Il giudice, accogliendo l’istanza dell’avvocato Giuseppe Zucchetto, ha invece disposto l’assoluzione ritenendo insufficiente o contraddittoria la prova che il fatto sussiste o che l’imputato lo abbia commesso.  La sentenza di assoluzione arriva peraltro a distanza di pochi giorni da un’altra vicenda che vedeva coinvolti imputato e persona offesa. 

Le parti, infatti, avevano in corso un altro procedimento. Tale procedimento si è concluso con l’archiviazione della posizione dell’imputato disposta dal gip Giuseppe Miceli che ha accolto le richieste del sostituto procuratore Gianluca Caputo e dell’avvocato Giuseppe Zucchetto. Per il giudice la ricostruzione dei fatti di reato necessitavano di un minimo di riscontro che neppure la persona offesa offre nelle querele e neppure si indicano circostanze o testi o riscontri specifici che abbiano assistito ai fatti astrattamente addebitati all’imputato.

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