Lite tra famiglie con tentato omicidio a Favara, la difesa dell’imputato: “Ha reagito ad aggressione”
Il medico legale in aula ha riferito che i colpi, qualora fossero andati bene a segno, sarebbero potuti essere letali
Azione legittima per aver reagito ad una aggressione a colpi di spranga. È questa la tesi sostenuta dalla difesa del venticinquenne Giuseppe Limblici, di Favara, nei cui confronti pende un procedimento per tentato omicidio. I fatti si riferiscono agli inizi del novembre dello scorso anno quando, dopo un litigio tra due famiglie, un quarantacinquenne venne accoltellato al petto rischiando di morire. Limblici, secondo quanto ricostruito, era intervenuto in soccorso del fratello minore che era stato minacciato per aver fatto rumore sotto casa di altri due fratelli.
Il 25enne così avrebbe colpito con un coltello il 45enne che subì gravi danni e venne ricoverato in codice rosso e picchiato con una pistola scacciacani anche il secondo rivale. Per questi fatti i due Limblici vennero arrestati. Il minorenne verrà giudicato separatamente. La difesa, sostenuta dall’avvocato Giuseppe Barba, ha chiesto il giudizio abbreviato condizionato dall’audizione del medico legale in aula. Quest’ultimo ha riferito che i colpi, qualora fossero andati bene a segno, sarebbero potuti essere letali. I fratelli feriti si sono costituti parte civile tramite l’avvocato Domenico Russello. L’udienza è in corso davanti il gup Iacopo Mazzullo. Si torna in aula il 24 ottobre.