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Migranti, archiviata inchiesta su comandante Sea Watch3

Archiviato il caso legato allo sbarco di 47 migranti sbarcati nel maggio del 2019 a Lampedusa

Pubblicato 3 anni fa

Il comandante della nave Sea Watch 3, Arturo Centore, quando soccorse un gruppo di migranti in acque internazionali, nei pressi delle coste libiche, non solo non commise alcun reato ma “aveva l’obbligo di prestare soccorso e assistenza alle persone presenti a bordo del gommone e di provvedere al successivo trasporto in luogo sicuro di sbarco alla luce di quanto sancito dalle disposizioni normative nazionali e internazionali”. Lo dice il gip di Agrigento, Micaela Raimondo, che ha archiviato l’indagine, aperta per le ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per lo sbarco, avvenuto a Lampedusa il 19 maggio del 2019, di 47 migranti soccorsi in mare quattro giorni prima.

Il giudice motivando il provvedimento di archiviazione nei confronti di Centore (difeso dagli avvocati Leonardo Marino e Alessandro Gamberini) ha richiamato integralmente la richiesta del procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, e del pm Cecilia Baravelli.

I pm della Procura di AGRIGENTO, l’aggiunto Salvatore Vella e Cecilia Baravelli, nell’escludere – e il gip ha disposto l’archiviazione – la responsabilita’ penale del comandante della Sea Watch3, bacchettano gli Stati che non avrebbero cooperato nel salvataggio dei migranti. A partire dall’Olanda, Stato battente bandiera della nave che, secondo quanto sostenuto da pm e gip, avrebbe avuto l’obbligo di adoperarsi. “Non e’ stata registrata alcuna assunzione di responsabilita’ da parte delle autorita’ olandesi che si sono limitate a suggerire alla Sea Watch 3 di trovare un porto sicuro in Tunisia o altrove”. Piu’ duro il giudizio sulle autorita’ libiche che avrebbero intimato alla nave di allontanarsi. Giustificate, infine, le scelte di non dirigersi verso Malta (“che in passato ha manifestato perplessita’ a operazioni del genere”) e Tunisia “che non offriva alcun porto sicuro”

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