Agrigento

Intitolato, ma ancora un cantiere aperto: il museo Civico sarà dedicato Ernesto De Miro

L'edificio dovrebbe essere riconsegnato alla città in primavera dopo decenni di rinvii e ritardi

Pubblicato 6 minuti fa

Dopo non avergli nei fatti tributato nulla o quasi nulla nel giorno della morte, la Giunta comunale di Agrigento ha deciso di intitolare a Ernesto De Miro, una delle figure più eminenti dell’archeologia contemporanea spentosi il 29 agosto scorso a 99 anni, uno spazio museale (ancora) chiuso.

Si tratta del Museo Civico del centro città, una delle grandi incompiute cittadine e cui si lavora da oltre 20 anni e che sarà fruibile probabilmente solo dalla prossima primavera. Sono in questi giorni infatti è arrivato un nuovo ok all’allestimento museale da parte della Soprintendenza (il precedente era infatti risalente negli anni e quindi scaduto) e altri pareri sono in fase di rilascio da parte degli enti preposti. Questo permetterà quindi di creare il museo in senso stretto, mentre partiranno a breve i lavori di consolidamento che si affaccia sull’area di piazza Sinatra. Tutto, assicurano dall’Amministrazione, dovrebbe essere concluso entro marzo o aprile del 2026.

L’atto di intitolazione è al momento comunque subordinato all’ottenimento dell’autorizzazione da parte del Prefetto, che dovrà concedere una deroga alla normativa, che prevede appunto di superare il limite minimo di tempo imposto per atti di intitolazione dalla data della morte per personalità di particolare rilievo. Una volta acquisita l’autorizzazione prefettizia, si provvederà all’apposizione di una targa in memoria dell’illustre professore all’esterno del Museo civico quando esso – si spera – sarà aperto.

Un atto, dicevamo, che mette un po’ una “pezza” rispetto alla polemica di questa estate quando la famiglia si scagliò contro l’amministrazione comunale, rea di aver dimenticato De Miro: “Non si può tacere il turbamento per l’assenza di un pubblico cordoglio da parte dell’istituzione civica nella persona del suo Sindaco, a riconoscimento dell’instancabile attività profusa dal professor De Miro, pure cittadino onorario di questa città, a difesa della integrità della Valle dei Templi e dei suoi valori storico-archeologici e paesaggistici, gli stessi che hanno determinato il suo inserimento nella lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco”.

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