Omicidio Palermo, Maranzano conferma: “non ci ho visto più e ho sparato”
L'indagato è comparso davanti il gip per l'interrogatorio di garanza alla presenza dei suoi difensori e del pubblico ministero che ha emesso il fermo.
Ha risposto parzialmente alle domande del gip Gaetano Maranzano il 28enne accusato dell’omicidio di Paolo Taormina, avvenuto la notte tra sabato e domenica a pochi passi dal teatro Massimo a Palermo. Stamattina al carcere Pagliarelli l’indagato e’ comparso davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia, alla presenza dei suoi difensori e del pubblico ministero che ha emesso il fermo.
Maranzano avrebbe sostanzialmente confermato quando gia’ detto ai pm e agli investigatori che domenica sera lo avevano interrogato al comando provinciale dei carabinieri. Ma anche oggi si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere quando gli e’ stato chiesto di altri che avrebbero avuto un ruolo quella notte. Il pm ha chiesto la convalida del fermo e la custodia cautelare in carcere. Il gip si e’ riservato la decisione. In sintesi e’ questa la “ricostruzione” fornita a investigatori e pm che lo avevano interrogato domenica sera: “Mi sfidava. Parlava verso di me diceva ‘qua non si deve fare vucciria’ (confusione ndr). Mi state siddiando (scocciando ndr)”. Poi l’epilogo: “Visto che lui mi voleva far fare mala figura, – ha continuato – gli ho detto: ‘non mi stuzzicare c’e’ stata confusione Poi si e’ voltato verso di me e si e’ messo a fare lo scemo abbiamo litigato. Quindi non ci ho visto piu’ e ho sparato”.