Palermo

Scoperta maxi piantagione, sequestrati oltre 80 chili di marijuana

L'uomo avrebbe ricavato oltre 100 mila euro dalla vendita dello stupefacente, accertato anche il furto di energia elettrica per 225 mila euro

Pubblicato 44 minuti fa



I finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, nell’ambito della costante attività di controllo economico del territorio, hanno proceduto al sequestro di una piantagione di oltre 900 piante di marijuana, per un peso complessivo di oltre 82 kg, rinvenute all’interno di un impianto di coltivazione indoor presso un magazzino di Bolognetta (PA).

In particolare, i militari del 2° Nucleo Operativo Metropolitano e della Compagnia di Bagheria hanno individuato un casolare diroccato, chiuso dall’esterno, dal quale proveniva un forte olezzo di marijuana. All’atto dell’accesso veniva identificato un soggetto, risultato incensurato, intento nella coltivazione e manutenzione di piante di marijuana che avevano già superato il metro di altezza. La piantagione era occultata all’interno di due distinti locali attrezzati mediante l’uso di lampade, climatizzatori e un impianto di areazione creato ad hoc per favorire una rigogliosa fioritura dell’illecita coltivazione.

Gli ulteriori accertamenti in loco hanno inoltre consentito di rinvenire un sofisticato sistema di allaccio dei contatori elettrici totalmente abusivo, che ha fruttato al responsabile della coltivazione un prelievo illecito di energia quantificabile in circa 225.000 €.

Il soggetto, tratto in arresto e denunciato per i reati di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti nonché per furto di energia elettrica, avrebbe incassato dalla vendita della stessa una cifra di quasi 100.000 €.  L’operazione testimonia la costante e capillare attività svolta dalla Guardia di Finanza per contrastare il traffico di sostanze stupefacenti nella provincia palermitana, primaria fonte di finanziamento delle locali organizzazioni criminali.

Da ulteriori accertamenti, inoltre, è emerso che il presunto responsabile risulta inserito in un nucleo familiare all’interno del quale vi sono soggetti percettori di Reddito di Inclusione. Tale circostanza è stata altresì rappresentata all’Autorità Giudiziaria competente nonché all’INPS per la decadenza del beneficio e il recupero delle somme indebitamente percepite.

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