“Sfregiarono la Scala dei Turchi con la vernice”, slitta apertura del processo
I due imputati sono accusati di aver sfregiato con della vernice rossa la Scala dei Turchi di Realmonte
Falsa partenza del processo a carico dei due imputati accusati di aver sfregiato con della vernice rossa la Scala dei Turchi di Realmonte, la famosa marna bianca famosa in tutto il mondo. Un problema legato ad una notifica ha fatto slittare l’apertura del dibattimento al prossimo 4 dicembre. Sul banco degli imputati siedono due favaresi: Domenico Quaranta, 50 anni, e Francesco Geraci, 46 anni. Il processo è in corso davanti il giudice monocratico del tribunale di Agrigento, Rossella Ferraro. I due imputati sono difesi dagli avvocati Salvatore Cusumano e Antonella Carlino.
Quaranta e Geraci sono i protagonisti dello sfregio alla famosa scogliera di marna bianca avvenuto il 7 gennaio 2022. La Scala dei Turchi fu deturpata, per fortuna non in maniera irreparabile, con della vernice rossa cosparsa a terra creando degli schizzi. Quaranta sarebbe stato l’esecutore materiale del gesto mentre Geraci avrebbe guidato la Ford Tranist al bordo della quale i due soggetti hanno raggiunto il sito naturale. Ed è proprio grazie agli accertamenti sul veicolo che i carabinieri della Compagnia di Agrigento, guidati dal maggiore Marco La Rovere, sono risaliti ai due.
I filmati della videosorveglianza hanno permesso di accertare che un furgone è giunto di sera alla Scala dei Turchi, poi da quel mezzo sono scese due persone trascinando dei misteriosi sacchi, quelli che contenevano la polvere di ossido di ferro. Dopo un’attenta e ripetuta analisi delle immagini, i Carabinieri sono riusciti ad acquisire il numero di targa del furgone. Domenico Quaranta è persona nota alle forze dell’ordine. Già condannato per gli attentati terroristici del 2001 alla Valle dei Templi di Agrigento e alla metropolitana di Milano. Protagonista dell’imbrattamento della Scala dei Turchi e ancor prima quello di Punta Bianca, che hanno destato sgomento a livello nazionale, fino alla distruzione dei vasi in ceramica posti sul Viale Le Dune in località San Leone, nonché il deturpamento della Casa Natale di Pirandello