Vertice in Prefettura sugli incidenti stradali, Cocciufa: “servono interventi minimi per creare sicurezza”
Un vertice in Prefettura per affrontare la questione dell'incidentalità nella Provincia di Agrigento.
Incidenti stradali sempre più frequenti lungo le strade agrigentine. Non solo distrazioni da parte degli autisti, ma una delle cause è da attribuire anche alle condizioni in cui versano le strade, sopratutto quelle provinciali, molte delle quali piene di buche.
“Servono interventi minimi, per creare sicurezza, come la pulizia e una maggiore segnaletica orizzontale e verticale. Rinnovarla aiuta a scoraggiare comportamenti come l’eccesso di velocità che è la causa principale degli incidenti”. Così Maria Rita Cocciufa Prefetto di Agrigento a margine di un vertice in Prefettura in presenza di tutte le forze dell’ordine, l’Anas, l’Asp, il Libero consorzio comunale, i vigili del fuoco, i Sindaci di Agrigento e Palma di Montechiaro, e l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada di Agrigento. “Dobbiamo sopratutto fare repressione ma anche sopratutto prevenzione ed è per questo che dobbiamo stabilire un percorso da far realizzare nelle scuole, per coinvolgere gli studenti, cosi come portato già avanti dalla Polizia Stradale“.
Secondo un report della Polizia Stradale di Agrigento, già presentato la scorsa primavera dal vicequestore Andrea Morreale, è stato riscontrato che nei tratti ammodernati della statale 640 non succede quasi più nulla, in quelli non ammodernati si continuano invece a registrare incidenti. Se la statistica degli incidenti si riesce a contenere sia sulla 189, che sulla 121, è solo perché ci sono dei limiti di velocità assolutamente rigorosi. La 115 si rivela pericolosa soprattutto nei rettilinei, così come è critica la situazione dei ponti della 189.
“Negli incidenti stradali è scontato che il comportamento dei conducenti è di gran lunga, il fattore determinante, ha spiegato il vice questore Morreale. Ma l’inefficienza del veicolo e le condizioni della strada sono fattori determinanti. Non c’è un fattore che non influisce sugli altri”.