PRIMO PIANO

Una messa per le 10 vittime di Ravanusa, l’arcivescovo Damiano: “Samuele è segno dell’umanità nuova”

Commosso durante l'omelia l'arcivescovo Alessandro Damiano che ha ricordato le parole di Eliana come segno di speranza

Pubblicato 1 anno fa

Ad un anno dalla tragica esplosione di via Trilussa è in corso a Ravanusa una santa Messa in suffragio delle nove vittime Pietro, Carmela, Calogero, Liliana, Giuseppe, Angelo, Crescenza, Giuseppe, Selene e il piccolo Samuele. A presiedere la concelebrazione eucaristica, Mons. Alessandro Damiano Arcivescovo dell’ Arcidiocesi di Agrigento alla presenza delle autorità civili, militari e i familiari delle vittime.

L’omelia.

“L’invito alla gioia, che caratterizza questa terza domenica di Avvento, potrebbe sembrare fuori luogo nella ricorrenza triste che oggi commemoriamo. Come possiamo parlare di gioia, come possiamo esultare di fronte alla vita spezzata di 10 vittime, come possiamo cantare alla gioia, quando la nostra vita è piena di esplosioni. Cosi come Giovanni Battista, chissà quante volte noi ci siamo chiesti perchè Dio non ha fermato quella esplosione, sono domande necessarie, lecite, perchè ci mettono nelle condizioni di purificare la nostra fede. La conversione con la quale dobbiamo preparare la via del Signore non riguarda le nostre scelte, le nostre azioni, ma la mentalità, la logica con la quale pensiamo il senso della nostra esistenza e di tutti i suoi misteri di gioia e di dolore. Dobbiamo decidere se puntare alle nostre aspettative mettendo in discussione la novità inattesa di colui che stiamo aspettando o se accogliere l’Atteso, il signore che viene, mettendo in crisi cio che da lui ci aspettiamo. Quando ci decidiamo ad accoglierlo cambiano le cose, cambiano noi di fronte la realtà, guardiamo le cose in modo diverso, e noi ne abbiamo avuto la prova l’anno scorso, più forti del boato di via trilussa le parole di Eliana, quando ci ha voluto parlare non del suo dolore, ma della sua speranza, invitandoci a volgere lo sguardo verso le cose che durano per sempre. Le parole di Eliana sono parole profetiche, perche ci fanno guardare la realta con gli occhi di dio, che dobbiamo ripetere ogni volta che il dolore e il vuoto si fanno sentire. La fede va coltivata con la capacità di sopportare le avversità, bisogna mettersi in attesa che il frutto maturi, aiutandolo a crescere, e sapendo che solo con la grazia di dio può maturare. Ecco la gioia di oggi non come benessere ma come fiducia nel Dio della vita”.

Durante l’omelia lacrime di commozione da parte dell’arcivescovo Damiano nel ricordare il piccolo Samuele.Samuele è segno dell’umanità nuova, anche se non abbiamo potuto conoscere il suo volto, conosciamo il suo nome Samuele, è il piu piccolo, è quel segno nato nel sacrificio di Dio, che si è sacrificato per primo. Dobbiamo gioire nonostante tutto, quella innocenza di Samuele, la dobbiamo recuperare noi, ed è in questo modo che si irrobostiscono le mani fiacche e si rendono salde le ginocchia vacillanti”.

A fine celebrazione un messaggio anche da parte del sindaco Carmelo D’Angelo, colui che quel 11 dicembre 2021 arrivò il primo sul posto. “Ogni parola risulta superflua in queste circostanze. Vogliamo ricordare le vittime con la preghiera. Con il mio abbraccio penso ci sia l’abbraccio di tutta la comunità non solo quella di Ravanusa, ma di tutti, un abbraccio che non chiuderà una ferita che è ancora aperta, ma mi auguro che serva a fare crescere quella cristiana speranza affinchè possiamo vivere la quotidianità in pace e serenità”.

Un applauso alla fine è andato a tutti gli uomini, Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia, Polizia Municipale, Protezione civile e associazioni varie che hanno quel giorno, quel tragico 11 dicembre, sono stati presente notte e giorno in via Trilussa.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *