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Un nuovo “abusivismo” nella Valle dei templi?

Diego Romeo conversa con Paolo Cilona

Pubblicato 3 anni fa

Sconcertante, ci voleva Belen per scoprire la bellezza di Punta bianca? Ma allora proviamo ad eleggerla in consiglio comunale insieme a soubrette, veline e influencer.

“Effettivamente è bastato il giudizio di una nota attrice per esaltare la bellezza della costa agrigentina con maggiore riferimento  alla località di Punta bianca, un’area di straordinaria bellezza che non ha avuto purtroppo alcuna attenzione nei filmati televisivi del commissario Montalbano. È una buona idea concedere a Belen il diploma di benemerita cittadina. Noi non ce ne accorgiamo delle bellezze che possediamo, mentre i visitatori si, e ne restano ammaliati. La promozione dei luoghi compete alle istituzioni turistiche agrigentine, ovvero comuni, distretti turistici, Pro Loco, e Provincia regionale”.

Il recente nubifragio sulla 189 Ag-Pa dimostra ancora una volta la precarietà delle vie di comunicazione provinciale e l’urgenza degli interventi per correggere gli errori di una certa ingegneria ambientale.

“Le nostre strade statali, provinciali e comunali con i mutamenti climatici sono un serio pericolo per gli automobilisti. La mancanza di cunette, muri di contenimento, caditoie e  di adeguate canalette fanno sì che un nubifragio crei l’ invasione della sede stradale di detriti, fango, pozzanghere, che impediscono la circolazione dei veicoli. A maggior ragione se le sedi stradali sono a ridosso di corsi d’acqua. Occorre porre attenzione al problema attraverso opere idrauliche e di consolidamento delle carreggiate stradali. Le nostre strade sono prive di adeguate opere di  sicurezza e per questo bisogna attenzionare quei punti che da anni  sono soggette a  forti piogge”.

L’annuncio incautamente trionfalistico della “Freccia bianca” Pa-Ct-Me,  su strada ferrata risalente all’800 rischia di rimanere un proclama che si basa su precari elementi statistici per l’utilizzo che se ne potrà fare. Si dovrà tornare  sull’argomento non appena si avranno dati certi.

“Dire “Freccia bianca” è come dire “siamo alla resa”. Solo dalle nostre parti si possono ideare veloci collegamenti su binari secolari. Un modo elegante per dire che in Sicilia i collegamenti, ora, sono al pari di quelli esistenti da Salerno a salire verso il nord. Trattandosi di nuovi, geniali  tentativi posti in essere, preferisco ritornarci quanto prima per capire costi e benefici per i viaggiatori siciliani”.

Si apprende della piena disponibilità della presidenza del Consiglio comunale di Agrigento per farsi carico del problema aeroporto, strumento essenziale per lo sviluppo della città dei templi, ampiamente sottovalutato da una classe politica (arco costituzionale) poco lungimirante.

“Colgo con piacere la disponibilità della presidenza del Consiglio comunale di Agrigento di rilanciare la questione “aeroporto”. Oltre ai proclami occorre con urgenza avviare un tavolo di lavoro per fare il punto della situazione. Senza la struttura aeroportuale non ci sarà futuro per il nostro territorio che a differenza di altre località possiede grandi opportunità e notevoli luoghi da offrire alle correnti turistiche. Attorno al tema “aeroporto” occorre creare una vasta partecipazione delle istituzioni e della popolazione. Anche su questo punto staremo a vedere i pro e i contro”.

C’è il rischio di un “nuovo abusivismo” nella valle dei templi. Sono del parere che le cene degli dei multinazionali, le mostre d’arte e il ricordo dei “Giusti” debbano cercarsi un altro luogo. Senza troppo sottilizzare, chiediamoci: chi farebbe una mostra d’arte nella Cappella Sistina?

“Lungo la strada che dal tempio di Giunone conduce al tempio della Concordia è sorto il cimitero dei giusti. Trattasi di una  scelta personale ove si commette annualmente una ingiustizia che crea  forte disparità nei riguardi degli altri servitori dello Stato o di comuni cittadini  che hanno immolato  la loro esistenza per il bene supremo della vita altrui, tanto  da meritarsi l’appellativo di “giusto”. A chi compete “l’onere e l’onore” di stabilire  se una persona è stata giusta, più giusta o meno giusta?  E poi, se questa tradizione dovesse continuare perché non scegliere l’area di San Gregorio dove è collocata la croce che ricorda la visita di Papa Giovanni Paolo II?”.

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