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A Sciacca si è riunito il Coordinamento per l’emergenza idrica (vd)

Al fine di poter fare il punto della situazione ed evidenziare per tempo i possibili rischi a cui si va incontro nel periodo estivo, si è riunito oggi pomeriggio, presso il palazzo municipale di Sciacca, il Coordinamento per l’Emergenza Idrica. La riunione è stata convocata dal Presidente del Consiglio Comunale di Sciacca, Pasquale Montalbano. Vi […]

Pubblicato 5 anni fa

Al fine di poter fare il punto della situazione ed evidenziare per tempo i possibili rischi a cui si va incontro nel periodo estivo, si è riunito oggi pomeriggio, presso il palazzo municipale di Sciacca, il Coordinamento per l’Emergenza Idrica. La riunione è stata convocata dal Presidente del Consiglio Comunale di Sciacca, Pasquale Montalbano. Vi hanno preso parte: il Sindaco Francesca Valenti, il consigliere Alessandro Curreri del Movimento 5 Stelle, il consigliere Fabio Termine di “Mizzica”, i consiglieri di centrodestra Calogero Bono, Giuseppe Milioti e Carmela Santangelo, il vice sindaco Carmelo Brunetto, i rappresentanti di Intercopa e dell’Unione dei Comitati di Quartiere.  

Il Sindaco Valenti, nella sua qualità di Presidente dell’Ati ha relazionato sulle problematiche di maggiore interesse evidenziando che i temi sul tappeto, in questo momento, sono tre e riguardano: la nuova forma di gestione da individuare, il futuro dei lavoratori impegnati in Girgenti Acque e Hydortecne e la possibile consegna delle reti da parte di alcuni comuni fino ad oggi non consegnatari. Ci sono i comuni di Aragona, Joppolo Giancaxio, Sant’Angelo Muxaro, San Biagio Platani, Santa Elisabetta e Lampedusa che non hanno propria disponibilità di risorse idriche e che oggi potrebbero consegnare le proprie reti al gestore. Al momento, però, non tutti ritengono opportuna tale scelta con l’attuale organizzazione commissariale. Anche sulla forma giuridica da scegliere per la nuova gestione non vi è accordo tra i vari comuni. Questi ultimi, anzi, chiamati a versare delle piccole quote per costituire un fondo per finanziare le spese necessarie per la predisposizione degli studi e degli atti necessari, non hanno ritenuto di dare corso agli impegni assunti. E tutto rimane fermo. Per quanto riguarda i lavoratori, mentre da un lato si ritiene che per la gestione degli attuali 27 comuni serviti dall’Ati siano troppi, dall’altro ci sono le pressioni che arrivano dalle organizzazioni sindacali interessate ad evitare che si perdano posti di lavoro in una realtà già deficitaria come la provincia di Agrigento.

Nel corso della riunione di oggi è intervenuto il consigliere Calogero Bono che ha subito evidenziato la necessità di spostare questa tematica in consiglio comunale ed ha mostrato preoccupazione per le contrapposizioni emerse tra comuni consegnatari delle reti e comuni non consegnatari. Per il Comitato Intercopa ha parlato Franco Zammuto che ha posto l’accento sul rischio di commissariamento, da parte della regione, anche per l’Ati, nel caso in cui si dovesse perdere troppo tempo per trovare una scelta condivisa tra i vari comuni. Infine, Carmelo Palilla, a nome dei comitati di quartiere, ha riferito della disponibilità ad organizzare, qualora fosse necessario, una manifestazione pubblica per coinvolgere i cittadini.

La prossima tappa è già fissata per il 2 maggio alle ore 16.00, quando si riunirà l’assemblea dell’Ati con all’ordine del giorno proprio il futuro per la gestione idrica integrata in provincia di Agrigento.

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