Cultura

A Racalmuto e Agrigento teatri al completo

Momento magico per il teatro con in grande spolvero il “Regina Margherita” e il “Posta Vecchia”

Pubblicato 1 anno fa

Momento magico per il teatro con il “Regina Margherita” di Racalmuto e il “Posta Vecchia” di Agrigento al completo. L’en plein di Racalmuto era dovuto all’accorta iniziativa del sindaco Vincenzo Maniglia e dell’assessore Ivana Mantione che hanno voluto dare spazio a un attore, Carmelo Rappisi, regista e interprete dell’atto unico del racalmutese scrittore e poeta Piero Carbone , “L’uomo che ebbe due funerali”. Rappisi ha poi aggiunto alla messinscena sostanziali brani della novella di Pirandello “Il treno ha fischiato” e affidando a Ilaria Bordenca un cameo tratto dall’”Onorevole” di Sciascia. Un bell’insieme attoriale di cui Rappisi si è consapevolmente assunto il peso di restituirci sulla scena il Belluca pirandelliano e il Don Ferdinando di Piero Carbone con trapassi e sfumature interpretative davvero straordinarie mettendo a profitto la vaga ilarità piena di stordimento di un Belluca costretto a badare a moglie, suocera, sorella della suocera più sette nipoti e di un don Ferdinando creduto tirchio in vita tanto che al suo funerale non c’era manco un cane ma che poi ad apertura di testamento si scopre che aveva lasciato i suoi averi ai compaesani per la costruzione di un ospedale. Col risultato che sindaco, Giunta e paesani gli allestiscono un secondo funerale in pompa magna. Dell’ospedale si perderanno le tracce per l’inettitudine e le risse delle opposte correnti politiche.

Di composta amarezza il cameo di Ilaria Bordenca interprete della moglie dello sciasciano e molto contemporaneo “Onorevole” mentre figure coreografiche che aggravano la dominante farsa tragica sono state affidate a Elena Illiu, fascinosa danzatrice del ventre. La colonna sonora è stata eseguita dal vivo dal duo pianistico Giorgia Di Pasquale e Maria Rita Di Marco. Francesco Militello ha retto il compito di affiancare in alcune scene un Don Ferdinando cui Rappisi offre una maschera di devastante metafora per una politica amministrativa che ha perso la sua solennità.

Al “Posta Vecchia” di Agrigento, Totuccio Camperi, alias il medicartista Salvatore Nocera Bracco, tiene orgogliosa fede al titolo che ha dato al suo spettacolo “Io siciliano sono, anzi di Naro”. Come abbiamo riferito, locale al completo di aficionados ed estimatori dell’attore medicartista, noto per le sue interpretazioni cinematografiche e per i suoi romanzi. “Un itinerario esilarante – scrive Nocera nelle sue note  di regia – e drammatico insieme, con musiche e canzoni tutte rigorosamente eseguite dal vivo e per la maggior parte tratte dal disco “Di un’amante sconosciuta”.  I percussionisti Salvo Caruso e Tonino Bruccoleri hanno affiancato la chitarra di Nocera mentre  alla fine la sindaco di Naro , Maria Grazia Brandara, è salita sul palco per omaggiare l’illustre cittadino.

Foto di Diego Romeo

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *