Agrigento

La fuga di Caravaggio al Teatro Pirandello

Un piccolo spaccato della vita di Michelangelo Merisi

Pubblicato 2 anni fa

Teatro Pirandello al completo per “Caravaggio – La fuga” diretto da Marco Savatteri e dalla sua “Casa del musical”.

Penultima opera in cartellone deciso in parte dall’ex direttore artistico Gaetano Aronica e poi completato dal successore Francesco Bellomo. Ultima opera in cartellone “Zorro” di Castellitto-Mazzantini, uno spettacolo di circa vent’anni fa che rievoca l’uccisione del clochard Zorro in una Torino sabauda, impietosa e razzista.

Di coltelli e pennelli si occupa invece Marco Savatteri con “Caravaggio – La fuga”, un piccolo spaccato della vita di Michelangelo Merisi, pittore maudit con il piglio di un Bignami di Storia eccentrica e “caotica che è il pretesto per conoscere il sommo Caravaggio, per tentare di afferrarlo nella  sua vita in corsa. Ma lo spettacolo – scrive Savatteri nelle note di regia – è soprattutto un monito per ricordare l’importanza e la sacralità del Patrimonio  artistico da tutelare. Bisogna proteggere la bellezza – continua Savatteri e mette in scena gli artisti della Casa del musical con “musiche e liriche originali, duelli all’ultimo sangue, danze, canti, dialoghi appassionati, in un ritmo incalzante, rapido e spezzato..”.

A noi francamente è sembrato una puntata stile “Xfactor” con quella scelta di luci colorate o sciabolanti e con siparietti canori lungi da un appropriato pentagramma barocco e piuttosto orecchianti i “musical-mantra” di Garinei-Giovannini. 

Molto curato il settore dei costumi e delle coreografie che fa uscire indenni gli attori da una estetizzazione dell’arte concepita in maniera sensazionale “pour èpater les bourgeois” come voleva Gianbattista Marino: “E’ del poeta il fin la meraviglia chi non sa sbalordir vada alla striglia”.

Che in fondo erano i tempi scellerati della Roma papalina che Savatteri ricorda come “squallida, santa, puttana e bellissima”.

Inoltre nello scambio dialogico la identificazione dei personaggi evocati dal Savatteri coincide in maniera frammentaria con le qualità e  la capacità che la narrazione dovrebbe proiettare su di loro. Ancora per la cronaca si vorrebbe qui far notare come i manifesti di “La Fuga” siano apparsi sui muri di Agrigento nei giorni  in cui andava in scena “Ombre” di Gaetano Aronica che a sua volta non ha avuto alcun manifesto murale. Probabilmente il nostro sindaco-arbitro dovrà alzare un cartellino giallo ai giocatori della “Fondazione Pirandello”.

E poi perché non nominare nella brochure di sala i nomi di tutti gli attori? E poiché gli attori non sbagliano mai  (secondo un vecchio assioma) ci  incarichiamo noi di farlo. Eccoli:  Matteo Bertolotti, Annalisa Bono, Albachiara Borrelli, Barbara Capucci, Gerlando Chianetta, Ilaria Conte, Claudia D’Agostino, Martina Di Caro, Giovanni Geraci, Toti Maria Geraci, Gabriel Glorioso, Gioele Incandela, Chiara Lo Faso, Giulia Marciante, Rosa Maria Montalbano, Giuseppe Orsillo, Chiara Scalici, Turi Scandura, Giovanni Strano. Con la partecipazione di Rinaldo Clementi.

Foto di Diego Romeo

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