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Commerciante aggredito da un gruppo di tunisini,  proteste dei residenti

L'uomo è stato accerchiato dal branco e rapinato dei soldi e del monopattino

Pubblicato 40 minuti fa

Un commerciante è stato aggredito a Palermo da un gruppetto di giovani di origine tunisina. L’uomo è stato accerchiato dal branco e rapinato dei soldi e del monopattino. E’ successo la scorsa notte in via Case Nuove nei pressi della zona pedonale di via Maqueda. Il negoziante del Bangladesh aveva da poco chiuso il suo negozio quando è stato avvicinato dai giovani a pochi passi dal portone. L’uomo ha cercato di difendersi, ma è stato sopraffatto dal numero degli aggressori. E’ stato portato in ospedale, pare dai familiari, con lesioni alla testa, a un braccio, all’addome e a una gamba: dopo essere stato medicato è tornato a casa con vistose bende in testa, alla pancia e alle gambe.

“Siamo vittime di questi gruppi di giovanissimi che trascorrono nella zona di via Maqueda l’intera giornata. Qui succede di tutto e non si riesce a contrastare questa presenza costante – raccontano i residenti che si sono costituiti in comitato – Questa zona pedonale, dove transitano auto, moto, scooter e monopattini dalla mattina alla sera, non è mai presidiata. Quando si verificano fatti gravi come questo vediamo auto di polizia e carabinieri per qualche giorno, poi torna tutto come prima, tra aggressioni e spaccio alla luce del giorno”. 

“Tra via Case nuove e arco di Cutò è un percorso maledetto e lo Stato lo sa. Morti, feriti da accoltellamenti, risse, spaccio, bivacco e molestie alle donne sono la consuetudine” dice Antonio Nicolao vicepresidente della prima Circoscrizione in merito all’ultima aggressione avvenuta ad un commerciante a Palermo. “Lo abbiamo detto con gli esposti, attraverso la stampa e lo continuiamo a dire da oltre due anni, in quel tratto di strada servono i presidi delle forze dell’ordine, infatti a volte è a tratti le pattuglie sostano per qualche oretta di prevenzione unico periodo che non succede nulla, ma poi vanno via e tutto torna come sempre – prosegue – Mi dispiace per i residenti e per i gestori delle case vacanze, ma purtroppo nell’ultimo sit-in in prefettura proprio del 6 agosto scorso il ministro dell’interno insieme al sindaco hanno ribadito che Palermo non è tra le città più insicure tant’è che c’è una diminuzione di reati del 14%. Mi pare che queste dichiarazioni siano le motivazioni per non aumentare con immediatezza la presenza delle forze dell’ordine in strada, anche se alcuni sindacati di polizia ribadiscono la diminuzione negli ultimi anni di 15 pattuglie a fronte delle 25 e di 200 agenti”.

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