Raffadali

Dissesto idrogeologico, al via lavori nel centro di Raffadali

Lavori per un importo di 4 milioni di euro

Pubblicato 3 anni fa

Un’area argillosa e inutilizzata di circa sette ettari, compresa tra due valloni denominati “Barca”, e tormentata da sempre da movimenti franosi. Si tratta di un’instabilita’ diffusa che potrebbe passare inosservata se non fosse che a monte si trova una vasta porzione del centro storico di Raffadali, nell’Agrigentino. Il rischio, dunque, e’ che prima o poi case e infrastrutture vengano coinvolte e trascinate a valle.

L’opera è finanziata (con circa 9 milioni) dal Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Siciliana e, in minima parte (circa 630mila euro), con fondi regionali (Patto per lo sviluppo della regione Sicilia).

Le opere di consolidamento, palificate, muri di contenimento, gabbionate e sistemi di drenaggio, saranno realizzate dall’associazione temporanea di imprese capitanata dalla Sif di Maletto (Catania) che avra’ a disposizione un budget di oltre 4 milioni di euro. Cosi’ una nota della Regione Siciliana.

I lavori sono di fatto già iniziati e per contratto dovrebbero essere completati nel febbraio 2023. I responsabili dell’impresa confidano però (condizioni meteo permettendo) di completare i lavori in anticipo rispetto ai tempi programmati. 

Oggi è un altro importante giorno per la nostra comunità – afferma il sindaco Silvio Cuffaro – con la posa della prima pietra di questa importante e vitale opera per il nostro comune. L’iter per la sua realizzazione è iniziato nel 2016, quando durante la mia precedente amministrazione, decidemmo di chiudere un contenzioso, che durava da oltre un decennio, attraverso la rielaborazione e il riadattamento di un vecchio progetto (ai sopravvenuti vincoli imposti dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI), da sottoporre al finanziamento. L’obiettivo essenziale – aggiunge il sindaco – è quello della salvaguardia idrogeologica di una porzione significativa del centro abitato di Raffadali, intervenendo con opere di stabilizzazione di varia natura nell’area a valle della via Nazionale e delimitata dai due compluvi, uno principale e l’altro secondario, denominati Barca. “

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