L’accoglienza non può essere solo retorica: serve un impegno concreto, reale, urgente
Mentre si accolgono le salme di chi è morto, si voltano le spalle a quelle comunità che, con fatica, accolgono i vivi.
Le cooperative sociali impegnate nella gestione di centri per Msna (minori stranieri non accompagnati).operanti in gran parte della Sicilia, tornano ad esprimere preoccupazione e sconcerto per la difficile situazione che stanno vivendo.
E lo fanno con una lettera aperta destinata a quanti hanno voce in capitolo per sbloccare una situazione divenuta insopportabile. Questo il loro grido di dolore: “L’accoglienza non può più essere solo un tema da campagna elettorale, da proclami o da comunicati ufficiali. Deve essere una realtà sostenibile, tangibile, giusta. Perché oggi, in troppi territori, di reale c’è solo lo sforzo – ormai al limite – di chi si occupa, ogni giorno, dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e delle persone più fragili.
Mentre si accolgono le salme di chi non riesce nemmeno a raggiungere le nostre coste, si voltano le spalle a quelle comunità che, con fatica, accolgono i vivi. A chi cerca di garantire dignità, protezione e futuro. Ma viene lasciato solo. I Comuni, spesso, si defilano da un impegno che dovrebbe essere collettivo e istituzionale, scaricando responsabilità su organi superiori. E questi ultimi, troppo spesso, rispondono con silenzi, ritardi, scaricabarile.
Nel frattempo, le realtà del terzo settore, le cooperative, gli operatori sociali che da anni dedicano la propria vita all’accoglienza, sono al collasso. Indebitati, senza risposte, senza prospettive. Alcuni costretti a chiudere, altri a resistere in condizioni insostenibili. Tutto questo nel silenzio generale.
Non si può parlare di accoglienza se non si garantiscono strumenti, risorse e una rete di sostegno efficiente. Non si può pretendere l’integrazione se non si sostiene chi, ogni giorno, ne rende possibile l’inizio.
Chiediamo che l’accoglienza torni ad essere una responsabilità condivisa, non un peso lasciato sulle spalle di pochi. Chiediamo ascolto, interventi urgenti, risposte concrete.
Chiediamo che l’umanità non sia solo un valore da sbandierare quando conviene, ma una pratica politica e amministrativa quotidiana.
Non c’è più tempo. Con rispetto ma con fermezza”.