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Licata, “casa lavoro” per il boss Occhipinti

Angelo Occhipinti, 65 anni, considerato dagli investigatori il boss di Licata, finito in carcere lo scorso 11 luglio con l’accusa di gestire gli affari di Cosa Nostra, ha visto sostituita, in caso di ritorno in libertà, la misura della libertà vigilata con quella del regime detentivo della “casa lavoro”. A firmare il provvedimento è il […]

Pubblicato 5 anni fa

Angelo Occhipinti, 65 anni, considerato dagli investigatori il boss di Licata, finito in carcere lo scorso 11 luglio con l’accusa di gestire gli affari di Cosa Nostra, ha visto sostituita, in caso di ritorno in libertà, la misura della libertà vigilata con quella del regime detentivo della “casa lavoro”.

A firmare il provvedimento è il giudice di sorveglianza Walter Carlisi, dopo l’arresto del licatese nell’operazione antimafia denominata “Assedio”, operazione che avrebbe evidenziato “la pericolosità sociale” dell’uomo.La misura della “casa lavoro” per Occhipinti scatterebbe anche dopo l’espiazione di una eventuale condanna.

La difesa di Occhipinti, rappresentata dall’avvocato Angela Porcello, ha già annunciato ricorso in appello sostenendo che non si può affermare una certa aggravata pericolosità con un procedimento penale ancora in fase di definizione.

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