Ragusa

Migranti, Ammatuna: “non abbiamo mai detto no all’accoglienza”

“Parliamo di uomini, non di merci. Con la nostra cultura dell’accoglienza, che appartiene alla Sicilia, abbiamo salvato l’onore dell’Europa e dell’Italia. Abbiamo assolto questo compito con grande umanita’, adesso il tempo e’ particolare, affrontiamo un’emergenza “. A riferirlo al Comitato Schengen in video-conferenza con Palazzo San Macuto e’ stato il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, […]

Pubblicato 4 anni fa

Parliamo di uomini, non di merci. Con la nostra cultura dell’accoglienza, che appartiene alla Sicilia, abbiamo salvato l’onore dell’Europa e dell’Italia. Abbiamo assolto questo compito con grande umanita’, adesso il tempo e’ particolare, affrontiamo un’emergenza “.
A riferirlo al Comitato Schengen in video-conferenza con Palazzo San Macuto e’ stato il sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, ascoltato in audizione assieme ai sindaci di Lampedusa Toto’ Martello e di Porto Empedocle Ida Carmina. 

 “Non abbiamo mai detto no all’accoglienza: al di la’ se si trasgredisce una legge o meno, dobbiamo salvare vite umane e lo abbiamo fatto, ma siamo arrabbiati – ha spiegato il primo cittadino.

Dopo il primo caso positivo di Coronavirus, un ragazzo egiziano di 15 anni arrivato a Lampedusa e poi trasferito a Pozzallo, i tamponi sono scattati per altri 49 migranti, ma gli esiti non sono ancora arrivati.

“Nel nostro hotspot i controlli sanitari sono molto rigidi, ha spiegato il sindaco Ammatuna. I sintomi della congiuntivite e della febbre non sono sono sorti all’improvviso, era sicuramente individuabili anche prima. Ci siamo sentiti traditi lungo questa filiera sanitaria e per la prima volta nella mia citta’ si sono scatenate delle proteste, rigurgiti razzisti che non ci appartengono. Oggi il ragazzo si e’ negativizzato, sono stati fatti i tamponi a 59 migranti e ancora non sappiamo l’esito: questo e’ un fatto che non rassicura una popolazione che ha seguito la quarantena in modo rigido”.

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