Migranti, Martello: “Salvini fermerà sbarchi? Era al governo”
La nota dell’ex sindaco di Lampedusa e Linosa
“Anche durante la sua recente passerella elettorale a Lampedusa, Salvini ha ripetuto che ‘quando sara’ al governo fermera’ gli sbarchi’: forse qualcuno dovrebbe ricordargli che lui e’ gia’ al governo, da un anno e mezzo. E dal momento che continua a dire che fermare gli sbarchi e’ una priorita’ e sostiene di poterci riuscire da un giorno all’altro, mi chiedo come mai nel corso dell’ultimo anno e mezzo, cioe’ da quando la Lega e’ di nuovo al governo del Paese, gli sbarchi ci sono sempre stati”. Lo dice Toto’ Martello, capogruppo del Pd al comune di Lampedusa e Linosa. “E’ troppo comodo giocare a fare l’uomo di opposizione mentre guidi un partito che e’ al governo con tanto di ministri e sottosegretari. Oltretutto – aggiunge Martello – da due mesi la Lega e’ anche alla guida del comune di Lampedusa con un suo rappresentante, un ‘salviniano doc’, che prima di essere eletto stava giorno e notte al porto a fare dirette facebook sugli sbarchi, urlando ai quattro venti che la Lega avrebbe fermato tutto ed arrivando persino a voler bloccare il trasferimento dei migranti dal molo Favaloro al centro di accoglienza: da quando e’ ai vertici dell’amministrazione comunale, improvvisamente tace. Proprio nelle scorse ore a Lampedusa e’ arrivato l’ennesimo barcone dalla Libia con piu’ di 350 persone a bordo, nel silenzio di tutti, come se bastasse non parlare di cio’ che succede per cancellare la realta’”. “Il tema dei flussi migratori – conclude – e’ troppo delicato e complesso per potere essere piegato alla propaganda elettorale. Stiamo parlando di persone, non di numeri: esseri umani come noi che hanno i loro diritti da tutelare. Stiamo parlando del lavoro di chi, quotidianamente, e’ impegnato nelle operazioni di soccorso ed assistenza. Stiamo parlando di territori di frontiera le cui comunita’, da anni, compiono enormi sacrifici per tenere alto il valore dell’accoglienza e della solidarieta’. Di fronte a tutto questo servirebbe serieta’, invece delle bugie e degli slogan”. (


