Servizio idrico e bollette, “guerra” tra Ati e Commissari e i lavoratori chiedono incontro al Prefetto
La sindaca di Sciacca, nonchè presidente dell’Ati, Francesca Valenti, chiama, commissari straordinari di Girgenti Acque e Hydortecne, nelle persone di Gervasio Venuti e Massimo Dell’Aira, rispondono. Si potrebbe sintetizzare in tal modo quanto avvenuto ieri nell’abito del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento. Tutto nasce da una nota della Valenti, quale presidente Ati, inviata […]
La sindaca di Sciacca, nonchè presidente dell’Ati, Francesca Valenti, chiama, commissari straordinari di Girgenti Acque e Hydortecne, nelle persone di Gervasio Venuti e Massimo Dell’Aira, rispondono.
Si potrebbe sintetizzare in tal modo quanto avvenuto ieri nell’abito del servizio idrico integrato della provincia di Agrigento.
Tutto nasce da una nota della Valenti, quale presidente Ati, inviata al gestore idrico dove si legge che si ” “dispone che nelle more della riattivazione e definizione (in ogni caso già nella misura del 95%) delle attività obbligatorie di installazione contatori presso tutte le utenze ubicate nei territori dei Comuni di Favara e Raffadali, il Gestore in via provvisoria applichi la tariffazione a forfait, pari alla media della tariffa d’ambito; a verificata conclusa l’attività di installazione dei contatori, si applicherà la tariffa a consumo ai sensi della normativa vigente”.
A tale nota, immediata la replica dei commissari prefettizi.
Venuti e Dell’Aira scrivono in una nota di risposta:
” Si prende atto della nota prot. 3380 del 11 ottobre 2019 a firma del Presidente dell’ATI AG9 relativa alla riduzione, di fatto, delle tariffe nei comuni di Raffadali e Favara, con un passaggio indiscriminato di tutte le utenze da misura a forfait, anche quelle dotate di contatore regolarmente funzionante, per evidenziare che, a prescindere da qualunque considerazione su competenza e legittimità della stessa, questa gestione commissariale verrà in questo modo privata di risorse essenziali per la sua sopravvivenza, con conseguenze imprevedibili per il servizio sul territorio”.
“Peraltro, escluso che la stessa sia subentrata in obblighi di investimento che gravano sul concessionario, ogni sollecito alla esecuzione dei meccanismi di adeguamento delle misurazioni non può prescindere da opportuno finanziamento a carico dell’unico soggetto oggi obbligato, ovvero codesta Assemblea”.
“Tanto premesso, – si legge nella nota dei commissari straordinari di Girgenti Acque e Hydortecne – anche al fine di evitare spiacevoli impugnative, che serviranno soltanto a generare gravi problemi anche di ordine pubblico, specie in una fase temporale in cui gli organi di polizia si stanno impegnando nel sanzionare ogni abuso nella fruizione del bene pubblico acqua, si invita a rivedere con urgenza il deliberato, adeguandolo a legge e soprattutto limitandone gli effetti alle sole utenze non interessate al progressivo e ipotizzato mutamento di prezzo (si segnala che allo stato il deliberato appare anche finalizzato a consentire un incremento del consumo indiscriminato, con evidenti riflessi negativi sulla regolare continuità della distribuzione, oggi già adeguatamente incrementata proprio nei due comuni cui la determina di riferisce)”.
“Inutile aggiungere poi che la posizione assunta finirà per determinare analoghe pretese nei vari comuni in cui l’applicazione delle tariffe vigenti rende già problematica la gestione economica dell’attività imposta dai provvedimenti prefettizi. L’odierna segnalazione viene al contempo rimessa a S.E. il Prefetto di Agrigento per le iniziative di sua competenza anche in tema di ordine pubblico e di regolare fornitura del servizio pubblico essenziale”.
“Questa gestione commissariale verrà in questo modo privata di risorse essenziali per la sua sopravvivenza, con conseguenze imprevedibili per il servizio sul territorio”.
Insomma una vicenda intricata, problematica e con conseguenze, per dirla come i commissari, “imprevedibili”.
Sullo sfondo anche l’attesa delle centinaia di lavoratori, circa 330, che, dopo la scelta dell’azienda speciale consortile da parte dei sindaci,azienda che dovrà di fatto occuparsi del servizio idrico in provincia di Agrigento non appena tutto sarà pronto, si interrogano sul loro futuro e chiedono risposte alle istituzioni.
Lavoratori che attendono e che hanno chiesto un incontro al prefetto Dario Caputo, e, a quanto pare, alla stessa Ati, e che mettono sul “tavolo dei giochi” le loro professionalità, il loro impegno, la loro esperienza sul campo, determinanti per assicurare il corretto funzionamento del servizio idrico in provincia di Agrigento, lavoratori che hanno mostrato il loro senso di responsabilità nel continuare a operare pur in presenza di una situazione di assoluta incertezza circa il loro futuro.