Lampedusa

Turismo, gli albergatori delle Pelagie: “vaccinateci tutti”

“Oggi la situazione è aggravata dall’emergenza pandemica, abbiamo l’assoluta e immediata necessità  che tutti gli abitanti di Lampedusa e Linosa vengano vaccinati e che vengano mantenute le promesse  fatte ai nostri cittadini”. A chiederlo, con una lettera inviata alle istituzioni, sono Giandamiano Lombardo, Salvatore Cappello e Fabio Teresa, presidenti, rispettivamente, di presidente “Federalberghi Isole Pelagie”, “associazione […]

Pubblicato 3 anni fa

Oggi la situazione è aggravata dall’emergenza pandemica, abbiamo l’assoluta e immediata necessità  che tutti gli abitanti di Lampedusa e Linosa vengano vaccinati e che vengano mantenute le promesse  fatte ai nostri cittadini”. A chiederlo, con una lettera inviata alle istituzioni, sono Giandamiano Lombardo, Salvatore Cappello e Fabio Teresa, presidenti, rispettivamente, di presidente “Federalberghi Isole Pelagie”, “associazione Imprenditori Isole Pelagie” e “Consorzio balneare Isole Pelagie”.

Dal nostro canto, come rappresentanti delle categorie economiche delle Isole Pelagie, chiediamo che tutti i  nostri dipendenti e tutti i lavoratori e le loro famiglie, vengano messi in condizione di sicurezza per affrontare  gli eventuali rischi della prossima stagione.  Ci ritroviamo ancora una volta a ribadire la mancanza di strutture sanitarie adeguate alla gestione di questa  emergenza. Problemi che esistono da sempre nei nostri territori, che per la loro posizione e conformazione  geografica sono spesso completamente abbandonati. È drammatico che tra la nostra comunità le persone avvertano la sensazione di essere trattati come cittadini italiani di serie B. In più, si commette troppo spesso l’errore di considerarci alla stessa stregua di qualunque altra località italiana, dove queste problematiche non  esistono.   Non abbiamo un ospedale e mancano i mezzi essenziali. Anche problemi di ordinaria gestione diventano  spesso tragedie. Questa situazione è ulteriormente compromessa dall’emergenza migratoria che comporta un  ulteriore stress delle risorse, sia sanitarie che socio-economiche, già di per sé scarsissime. Ancora, ribadiamo la presenza di un unico elisoccorso al servizio di entrambe le isole di Lampedusa e Linosa,  compresi i migranti che arrivano qui dopo faticose e lunghe traversate in mare e che molto spesso necessitano  di assistenza immediata.  Rappresentiamo meno di 6.000 anime e uno sforzo esiguo, se non nullo, per lo Stato Italiano, a fronte  della possibilità di salvaguardare un’intera comunità, da sempre enormemente disagiata”, hanno concluso.  

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