Sicilia

Turismo, in Sicilia cresce il numero delle strutture extralberghiero

Negli ultimi 5 anni le tipologie dell’extralberghiero in Sicilia si sono moltiplicate in maniera esponenziale, passando da 20 ad 80 e consentendo a chi visita l’isola di sperimentare soggiorni ed esperienze sempre nuove. Un comparto che conta quasi 6.000 strutture e che nel 2017 ha prodotto 120 milioni di euro. Il quadro emerge dal rapporto […]

Pubblicato 4 anni fa

Negli ultimi 5 anni le tipologie dell’extralberghiero in Sicilia si sono moltiplicate in maniera esponenziale, passando da 20 ad 80 e consentendo a chi visita l’isola di sperimentare soggiorni ed esperienze sempre nuove. Un comparto che conta quasi 6.000 strutture e che nel 2017 ha prodotto 120 milioni di euro. Il quadro emerge dal rapporto dell’Osservatorio sul turismo delle economie delle isole (Otie), presentato a Bagheria in occasione dell’apertura della IV Bte, la Borsa del Turismo extralberghiero ideata da Confesercenti Sicilia e co-organizzata dall’assessorato regionale del Turismo e dal comune di Bagheria. Commissionato da Confesercenti Sicilia per monitorare in maniera costante l’andamento del settore e compararne lo sviluppo regionale con quanto accade nelle altre grandi isole europee, lo studio Otie evidenzia un trend piu’ che positivo: negli ultimi 5 anni sull’isola il numero di strutture extra alberghiere e’ cresciuto del 35%, gli arrivi del 50% e le presenze, ovvero i pernottamenti, del 30%. In termini di quantita’ di strutture extra alberghiere la Sicilia e’ seconda solo alle isole dell’Egeo meridionale (7.370 strutture sparse tra gli arcipelaghi delle Cicladi e del Dodecaneso). La regione siciliana, isole minori comprese, conta infatti 5.836 strutture extra alberghiere, piu’ che la Sardegna (4.323).

Per Vittorio Messina, presidente di Confesercenti Sicilia e di Assoturismo nazionale “lo sviluppo dell’extralberghiero consente di ampliare l’offerta turistica”. “I numeri ci dicono che hotel e strutture extralberghiere possono convivere e crescere insieme per una migliore qualita’ dei servizi rispetto a clientele differenti e ad un turismo che oggi chiede di toccare con mano l’identita’ e la peculiarita’ di un territorio e non si accontenta piu’ del tour per i monumenti. La riqualificazione dell’extra alberghiero – aggiunge Messina – amplia sempre piu’ l’offerta ricettiva anche attraverso la valorizzazione di dimore storiche che meglio rappresentano il patrimonio culturale del territorio”.

Dallo studio dei dati balza subito all’occhio come in provincia di Agrigento sia il numero di arrivi che quello delle presenze abbia avuto un forte impatto sulle strutture extralberghiere. Oltre il 24% è il dato relativo alle presenze (aumentate in questo comparto rispetto allo stesso periodo del 2018). Segnale quest’ultimo che denota come l’alternativa all’Hotel si fa sempre più strada nella scelta della propria vacanza.

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