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Da uomo di scorta di Falcone a killer di mafia: condannato a 8 anni per omicidio

Pasquale Di Salvo, ex poliziotto prima e killer di mafia poi, è stato condannato per un omicidio commesso ad Alessandria della Rocca

Pubblicato 3 anni fa

Il gup del tribunale di Palermo, Annalisa Tesoriere, ha condannato a otto anni di reclusione Pasquale Di Salvo, l’ex poliziotto che negli anni ottanta fece anche da scorta al magistrato Giovanni Falcone per poi diventare killer di mafia, per l’omicidio di Vincenzo Antonio Di Girgenti, commesso ad Alessandria della Rocca il 13 settembre 1994. L’accusa, sostenuta in aula dal pm della Dda di Palermo Gaspare Spedale, aveva chiesto la condanna a cinque anni considerando anche le attenuanti della collaborazione. 

Il tribunale ha altresì disposto il risarcimento del danno (da quantificare in sede civile) nei confronti di Vincenzo  Di Girgenti, costituitosi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Angelo Farruggia, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 10 mila euro. 

Di Salvo fino agli anni ottanta era un poliziotto e uomo di scorta del giudice Giovanni Falcone prima di essere cacciato dopo che fu trovato in compagnia di un rapinatore in Svizzera. Poi la sua “nuova vita” dall’altra parte della barricata e, in particolare, a stretto contatto con la famiglia mafiosa di Bagheria.

E’ stato proprio Di Salvo (in atto detenuto per una diversa condanna per associazione mafiosa ed estorsione) a confessare alla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo i retroscena dell’omicidio di Di Girgenti, freddato a colpi di fucile mentre stava salendo in auto. Fu, a detta del collaborante, un favore fatto ai familiari di Ignazio Panepinto, ucciso nel marzo 1994, per vendicarne la morte. 

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