Migranti, caso Mare Jonio: 7 indagati
Chiusa inchiesta sulla nave che operava salvataggi di migranti in mare
E’ stato notificato l’avviso di conclusione indagini che riguarda il “caso Mare Jonio”, la nave che con la ong Mediterranea Saving Humans (non indagata) operava salvataggi di migranti in mare. L’ipotesi di reato contestata a 7 persone oltre alla societa’ armatrice della nave, la triestina Idra Social Shipping e’ il favoreggiamento della immigrazione clandestina aggravato, per trarne un profitto. Gli indagati sono Pietro Marrone, comandante della nave in quella occasione; Alessandro Metz, legale rappresentante della Idra Social Shipping; Giuseppe Caccia vice presidente del Cda della Idra e capo spedizione; Luca Casarini dipendente della societa’ ma che gli inquirenti ritengono esserne amministratore di fatto, e i tre componenti di equipaggio Agnese Colpani, medico; Fabrizio Gatti, soccorritore, e Geogios Apostolopoulos, tecnico a bordo. A Marrone, Caccia, Casarini e Metz vengono contestate anche irregolarita’ in merito alla norma del Codice della navigazione.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura iblea e su cui hanno indagato la Guardia di Finanza di Ragusa, la Squadra mobile iblea e la Capitaneria di porto, aveva preso le mosse dal trasbordo di 27 migranti messi in salvo dalla nave cargo danese Etienne Maersk – bloccata da un mese alla fonda al largo di Malta senza autorizzazione allo sbarco – alla Mare Jonio, operazione avvenuta a settembre del 2020. La Mare Jonio poi trasferi’ i 27 migranti a Pozzallo. La Procura di Ragusa ipotizzo’ che quel trasbordo fosse in realta’ il frutto di accordo commerciale tra le societa’ armatrici (la Idra Shipping per la Mare Jonio e la Maersk per la Etienne) e non la risposta ad una richiesta di aiuto proveniente dalla Etienne a cui la Mare Jonio rispose per urgenze mediche a bordo. La societa’ armatrice della nave cargo, la Maersk aveva versato a distanza di due mesi da quel fatto, 125mila euro alla Idra Social Shipping, per servizi resi in acque internazionali, somme poste sotto sequestro preventivo per equivalente, a dicembre 2022.