Lampedusa

Malati oncologici a Lampedusa, riunione per soluzioni

Sono tanti i lampedusani che non riescono a sostenere le spese per le trasferte verso gli ospedali di Palermo

Pubblicato 2 anni fa

Un punto oncologico per i lampedusani, molti dei quali pensionati, che non riescono a sostenere le spese per le trasferte verso gli ospedali di Palermo indispensabili a controlli e a chemioterapie e l’attivazione del presidio territoriale del 118 che significherebbe 4 medici in più per il Poliambulatorio, di cui 2 rianimatori. E’ di questo che si sta discutendo a Lampedusa dove è giunto, e ha incontrato il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino, il direttore generale Cristiano Caponi dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà. Caponi, incaricato lo scorso febbraio del ministro della Salute, sta valutando assieme al sindaco di Lampedusa quali servizi attivare per supportare salute e povertà.

“Ci sono lampedusani, ma anche migranti, che hanno bisogno di assistenza sanitaria per importanti patologie, come quelle oncologiche – ha spiegato Mannino – . Dei pensionati si lasciano morire perché avevano una pensione di 600 euro al mese, non possono sostenere continue trasferte per controlli oncologici e chemioterapie”.

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