“Demetra”, falsi invalidi per truffare Inail: al via le arringhe della difesa
Battute finali del processo di secondo grado scaturito dalla maxi inchiesta Demetra
Battute finali del processo di secondo grado scaturito dalla maxi inchiesta Demetra, l’indagine che ipotizza un giro di aziende false e attestazioni fittizie con lo scopo di truffare Inps e Inail al fine di ottenere dagli enti l’erogazione di indennità di disoccupazione per lavoro mai svolto o indennizzi per infortuni inesistenti. Nella giornata di ieri al via le arringhe della difesa dei 17 imputati. La procura generale di Palermo, la scorsa udienza, ha chiesto la conferma delle 17 condanne disposte in primo grado dal tribunale di Agrigento. La prescrizione, invece, aveva “graziato” altre 34 persone.
La pena più alta era stata inflitta al personaggio chiave dell’intera inchiesta: 7 anni di reclusione, e l’interdizione dai pubblici uffici per la durata di 5 anni, all’ex consigliere provinciale Giuseppe Vincenzo Terrazzino. A quest’ultimo gli fu confiscato un tesoro dal valore di 1,5 milioni di euro tra immobili, rapporti bancari, polizze assicurative, automobili e moto. Adesso la Procura generale chiede la conferma anche degli altri verdetti: Giorgio Lo Presti, 6 anni e 10 mesi di reclusione; Salvatore Conti, 6 anni e 8 mesi di reclusione; Salvatore Russo, 5 anni e 6 mesi di reclusione; Fabrizio Santamaria, 3 anni e 10 mesi di reclusione; Giuseppe Gangarossa, 3 anni e 6 mesi di reclusione; Salvatore Tortorici, 3 anni e 6 mesi di reclusione; Giacomo Giuca, 3 anni e 8 mesi di reclusione; Carmelo Colombo, 1 anno e 8 mesi di reclusione; Giovanni Salemi, 1 anno e 8 mesi di reclusione.Infine 1 anno e 6 mesi di reclusione a: Jessica Giglio, Angelo Ruben Arrigo, Michele Baldarelli, Aymen Merdassi, Francesco Di Grado, Cristian Giardino, Ernesto Lo Presti. Si torna in aula il 2 novembre con gli avvocati della difesa che proseguiranno le discussioni.