Giudiziaria

Minacce alla testimone per farla ritrattare? No ad una nuova audizione in aula 

La vicenda è legata ad un segmento investigativo dell’inchiesta “Kerkent”, l’operazione che smantellò il clan guidato dal boss Antonio Massimino

Pubblicato 1 giorno fa

No ad una nuova audizione della testimone in aula. I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno rigettato la richiesta avanzata dall’avvocato Salvatore Pennica disponendo di procedere oltre. Il processo è quello a carico di Giuseppe Gallo, 52 anni, e Vincenzo Mendola, 51 anni. I due imputati sono accusati di intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso. La vicenda è legata ad un segmento investigativo dell’inchiesta “Kerkent”, l’operazione che smantellò il clan guidato dal boss Antonio Massimino.

In particolare ai due imputati viene contestato di aver minacciato e fatto pressioni sia su un collaborante di giustizia che sulla ex moglie per far ritrattare le accuse che entrambi avevano mosso all’indirizzo del capomafia. Nello specifico un presunto sequestro di persona con annessa violenza sessuale ai danni della compagna del collaborante in una vicenda di recupero crediti. Per queste specifiche accuse il boss Massimino era stato assolto sia in primo che secondo grado salvo poi l’annullamento deciso dal Cassazione che ha disposto un nuovo processo (ancora in corso).

Nella scorsa udienza il pm della Dda Claudio Camilleri ha depositato una intercettazione che proverebbe l’impianto accusatorio. La difesa degli imputati – rappresentata dagli avvocati Salvatore Pennica e Daniela Posante – ha così chiesto di sentire nuovamente in aula (era già stata escussa) l’ex compagna del collaborante di giustizia, nel frattempo deceduto. Una richiesta che però è stata rigettata dal tribunale. Si torna in aula il 4 giugno per la requisitoria del pubblico ministero. 

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