Protocollo antimafia Procura-Prefettura, Cgil: “Segnale forte in un tempo di silenzi colpevoli”
La posizione della Cgil Agrigento dopo la firma del protocollo tra Prefettura e Procura contro le infiltrazioni mafiose negli appalti
La CGIL di Agrigento accoglie con forte soddisfazione e convinta adesione la sottoscrizione del protocollo antimafia tra la Prefettura e la Procura della Repubblica di Agrigento. senza legalità non c’è lavoro dignitoso, non c’è sviluppo, non c’è futuro. L’alleanza tra le istituzioni è fondamentale, ma va sostenuta da una partecipazione attiva della società civile e del mondo del lavoro.” “In un momento in cui la politica nazionale e regionale sembra aver smarrito la bussola della lotta alle mafie – afferma Alfonso Buscemi, Segretario Generale della CGIL di Agrigento – e in cui anche la società civile, travolta da emergenze quotidiane come la disoccupazione, la precarietà e l’impennata del costo della vita, fatica a trovare voce e forza per pretendere giustizia e trasparenza, questo protocollo rappresenta una luce accesa nel buio dell’indifferenza.”
Non possiamo ignorare come oggi, a differenza del passato, si parli sempre meno di mafia, come se il problema fosse stato risolto o archiviato. Invece la mafia continua a insinuarsi nell’economia legale, a drogare il mercato, a soffocare la concorrenza sana e a sfruttare ogni spazio di ambiguità istituzionale. “A chi continua a dire che l’antimafia ostacola l’economia – aggiunge Buscemi – rispondiamo con forza che è la mafia a bloccare lo sviluppo, a impedire l’affermazione del merito, a togliere lavoro e dignità. Senza legalità non può esserci né crescita né libertà.” Il protocollo firmato ad Agrigento è un atto concreto, che va nella direzione giusta: rafforzare i controlli, favorire lo scambio di informazioni, presidiare con più forza i fondi pubblici e gli appalti, prevenire le infiltrazioni mafiose prima che diventino sistema. “Il nostro ringraziamento va al Prefetto, al Procuratore e a tutte le istituzioni coinvolte – conclude Buscemi – ma anche il nostro monito: la lotta alla mafia non può essere lasciata solo nelle mani della magistratura o delle forze dell’ordine. È compito della politica e dovere della società tutta, a partire dal mondo del lavoro. La CGIL, da sempre presidio di legalità e giustizia sociale, continuerà a stare in prima linea per un’economia libera, pulita, fondata sui diritti e non sul ricatto.”