“Operazione Capinera”, piazza di spaccio gestita dai domiciliari: 8 arresti
A capo dell'organizzazione un uomo ai domiciliari, che aveva allestito la propria abitazione come un vero e proprio 'supermarket' della droga
Dai domiciliari gestiva una fiorente attività di spaccio. Blitz antidroga a Catania, dove oltre 100 carabinieri del Comando provinciale, supportati dalla Compagnia di intervento operativo del XII Reggimento Sicilia e dai militari del Comando provinciale di Reggio Calabria, hanno eseguito, su delega della Procura distrettuale etnea, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di 8 indagati. I reati contestati sono detenzione e vendita di sostanze stupefacenti e associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
SOGGETTI DESTINATARI DI MISURA CAUTELARE IN CARCERE:
Mario Poidomani 31 anni, Danilo Alfio Clarinetto 31anni, Salvatore Costanzo 38anni, Ignazio Grasso 47anni, Salvatore Messina 41anni, Santo Messina 36anni, Massimo Scuderi 34anni, Pietro Torre 38 anni.
L’attività d’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e condotta dal Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Catania-Fontanarossa dal febbraio al giugno 2024, avrebbe consentito di accertare la presenza, nel quartiere Librino, in via Capinera, di una piazza di spaccio dedita al traffico e alla vendita di sostanze stupefacenti quali cocaina e crack, diretta da un 31enne già ristretto in regime di detenzione domiciliare. Proprio dall’indirizzo di residenza del suo promotore, ha preso nome l’operazione.
Nello specifico, l’uomo avrebbe allestito, all’interno della propria abitazione, un vero e proprio “supermarket della droga”, ove la sostanza stupefacente veniva trasportata e quindi stoccata, per poi essere ceduta agli acquirenti, nella più totale noncuranza del regime restrittivo nel quale si trovava. Avvalendosi di una fitta rete di sentinelle e di un avanzato sistema di videosorveglianza, il 31enne sarebbe riuscito a sospendere l’attività illecita in caso di controlli delle Forze dell’Ordine, rendendo, così, difficoltoso ogni tentativo di arresto in flagranza di reato.
Tuttavia, durante le indagini, i Carabinieri sono riusciti ad arrestare 10 sodali dell’uomo e denunciare 16 persone, sottraendo al circuito del traffico di sostanze stupefacenti oltre mezzo chilo tra crack e cocaina.
Le indagini avrebbero consentito di appurare come l’attività criminosa fosse articolata, ovvero i ruoli attribuiti a ciascun indagato; in particolare, ogni singolo partecipante avrebbe avuto uno specifico compito: dal trasporto per l’approvvigionamento fino allo stoccaggio, dal confezionamento e successiva cessione delle droghe. E’ stato dimostrato come tale collaborazione tra i sodali sarebbe stata garantita da 2 indagati, i quali si sarebbero occupati di custodire la cocaina ed il crack, per poi consegnarla al successivo livello previsto della “supply chain” dello stupefacente. Le sostanze, dunque, sarebbero state trasportate da 5 corrieri sino al domicilio del capo del gruppo per la successiva ripartizione e vendita al dettaglio all’interno della sua abitazione. Le dosi venivano esposte nello sfarzoso soggiorno dell’abitazione dove, con l’aiuto di un ulteriore complice, factotum e uomo di fiducia del capo-promotore, sarebbero state poi vendute agli acquirenti.
Le indagini si sono concluse nel mese di giugno 2024 con l’arresto del responsabile dell’associazione che, su disposizione di questa Autorità Giudiziaria, è stato collocato presso una comunità terapeutica in regime di arresti domiciliari.