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Tragedia durante festa in villa, pallavolista 20enne morta in piscina

I carabinieri hanno sentito i partecipanti per cercare di ricostruire cosa sia accaduto. Sono ancora tanti gli aspetti da chiarire.

Pubblicato 4 ore fa

Una 20enne è stata trovata morta, la notte scorsa, in una piscina durante una festa in una villa privata a Bagheria (Palermo). Simona Cinà, giocatrice di pallavolo, sarebbe finita in acqua e non sarebbe riuscita a mettersi in salvo. Sono intervenuti i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso e i carabinieri che indagano. E’ stato disposto il sequestro della salma e sarà eseguita l’autopsia.

Sono fissate nelle storie dei social gli ultimi momenti della vita di Simona Cinà,. La giornata era iniziata con un allenamento di pallavolo nel campo di beach volley, poi il viaggio da Capaci a Bagheria. Una sosta per fare rifornimento insieme ad altri amici e le immagini della festa che si è trasformata in tragedia. I carabinieri hanno sentito i partecipanti per cercare di ricostruire cosa sia accaduto. Sono ancora tanti gli aspetti da chiarire.

“Simona Cinà era una ragazza solare – afferma Paolo Di Maggio presidente Acds Capacense Volley – amava la pallavolo. Ha giocato nella nostra società fino allo scorso anno. Per lei la pallavolo era tutto. Ha insegnato anche a tanti bambini. Siamo distrutti per la notizia”. “Si è fermata lo scorso anno perché doveva fare un anno di Erasmus in Spagna andando anche a trovare il fratello – aggiunge il presidente – la ricordiamo con tanto affetto. Era una giovane assennata che amava lo sport e si impegnava molto. Partecipava anche a diversi tornei di beach volley in estate. Una grande perdita”.

Sospesi in segno di lutto le iniziative per l’estate a Capaci dopo la morte di Simona Cinà la giovane pallavolista, originaria del paese del Palermitano, morta a Bagheria durante una festa di laurea. “Alla luce della tragedia che ha colpito la nostra comunità – dicono dal Comune – lo spettacolo di questa sera è stato rinviato a data da destinarsi. La decisione è stata presa in accordo con gli organizzatori e gli artisti, in un momento in cui Capaci si stringe attorno alla famiglia della giovane per l’improvvisa e drammatica perdita”. 

“Ci sono troppe cose che non tornano. Nessuno per molto tempo si è accorto che Simona era in acqua morta. Eppure la piscina è piccola e la villa era piena di giovani. Poi la ragazza aveva la faccia in su. Se fosse caduta in acqua non l’avrebbero trovata in quella posizione. E anche ammettendo che si sia sentita male mentre era in piscina, come mai nessuno ha visto il cadavere?” Per l’avvocato Gabriele Giambrone, legale della famiglia di Simona Cinà, la pallavolista trovata morta nella piscina di una villa a Bagheria la scorsa notte, sono tanti i punti da chiarire sulla tragedia. Il penalista ha chiesto una autopsia urgente.

“Nessuno ha avvertito i genitori che, preoccupati perchè alle 4.50 Simona non era tornata, hanno telefonato al suo cellulare. Ha risposto un giovane – racconta il legale – che ha detto che la figlia stava male. Si sono precipitati nella casa, dove c’era stata una festa di laurea, e l’hanno trovata morta”.

Il 118 sarebbe stato chiamato intorno alle 4. La migliore amica aveva lasciato Simona al pool party alle 3. Cosa è accaduto tra le 3 e le 4? “Abbiamo chiesto che si faccia urgentemente l’autopsia”, continua il legale che è arrivato alla villa all’alba e ha trovato ancora decine di ragazzi in attesa di essere interrogati.

“Nessuno ha visto o sentito nulla eppure alcuni erano ancora bagnati, segno che erano da poco usciti dalla piscina. Come è possibile che non si siano accorti di niente?”, dice. Altro aspetto poco chiaro, per il penalista, è la scena che si sono trovati davanti gli investigatori. “La casa era pulita e non c’era traccia di alcolici – spiega – Mi pare strano. Basta pensare che nell’invito mandato agli ospiti su wathsapp si garantiva ‘ci teniamo a tenervi idratati’ con accanto simboli di alcolici. Eppure quando siamo arrivati c’erano solo sacchi di plastica con bottigliette di acqua vuote dentro”. “Simona era una salutista – conclude – attentissima all’alimentazione, non beveva. Cosa le è successo?”

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