Pignoramenti del Comune, il Cartello sociale al Comune: “giustizia e solidarietà”
Il Cartello Sociale rivolge un appello al Comune per le famiglie colpite dai pignoramenti
Il Cartello Sociale della provincia di Agrigento, formato dall’ Ufficio di Pastorale Sociale della Diocesi e da Cgil, Cisl e Uil, esprime profonda preoccupazione per le difficoltà che in questi giorni stanno vivendo numerosi cittadini del nostro territorio, colpiti da provvedimenti di pignoramento dei conti correnti per il recupero di tributi comunali non versati.
Si premette con chiarezza che pagare le tasse è un dovere morale e civile. Contribuire al bene comune attraverso il pagamento dei tributi è un segno di responsabilità, solidarietà e rispetto per la comunità. Tuttavia, il senso di giustizia che anima la vita sociale non può mai essere disgiunto da equità, proporzione e attenzione ai più deboli.
In un contesto economico ancora segnato dalla precarietà, dall’aumento del costo della vita e da situazioni di reale indigenza, misure di riscossione drastiche rischiano di aggravare il disagio delle famiglie già provate, generando sfiducia e ulteriore emarginazione.
Pertanto si fa appello al Comune di Agrigento, affinché – pur nel legittimo esercizio della propria funzione amministrativa – voglia coniugare il diritto con la solidarietà, privilegiando percorsi di rateizzazione, mediazione e ascolto, in particolare nei confronti di coloro che vivono condizioni di fragilità economica o sociale.
Si chiede altresì che vengano rispettati rigorosamente i limiti di legge al pignoramento (soprattutto per stipendi, pensioni e somme destinate ai bisogni primari) e che si favorisca un dialogo trasparente tra l’amministrazione comunale e i cittadini, evitando che il recupero dei tributi si traduca in un colpo insostenibile per chi già fatica a vivere con dignità.
Come Cartello, si rinnova l’impegno a stare accanto a chi soffre, a promuovere giustizia e legalità, ma anche a ricordare che nessuna norma è veramente giusta se non guarda il volto concreto delle persone… “dai a Cesare quel che è di Cesare e a Dio, quel che è di Dio”… e’ giusto che Cesare riscuota… ma è anche giusto che nella carità si materializza Dio, nel bisogno del fratello, soprattutto il più debole.


