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Aica, l’affondo di Cuffaro: “I sindaci mettono a rischio la sopravvivenza della società”

A parlare è il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, che denuncia la grave immobilità dei colleghi amministratori che fanno parte dell’Aica

Pubblicato 6 ore fa

“È inaccettabile l’inerzia e l’incapacità dimostrate dai Sindaci della provincia di Agrigento che fanno parte dell’AICA (Azienda Idrica Comuni Agrigentini). Ancora una volta si conferma che non conoscono le logiche della gestione associata e non hanno compreso che il servizio idrico integrato non è un servizio qualunque, ma un servizio essenziale e indispensabile”. A parlare è il sindaco di Raffadali, Silvio Cuffaro, che denuncia la grave immobilità dei colleghi amministratori che fanno parte dell’Aica, l’azienda idrica dei comuni agrigentini, parlando di un rischio concreto per la continuità del servizio idrico nell’intera provincia. 

“Oggi, a causa della loro ignavia e del loro immobilismo, dice il sindaco Cuffaro, la società è posta in pericolo di sopravvivenza: il personale non ha percepito lo stipendio di luglio ed è pronto a incrociare le braccia. Ciò significa che, in piena estate, i comuni della provincia rischiano di rimanere senza il bene primario e vitale che è l’acqua. Le conseguenze non sarebbero solo disagi, ma veri e propri problemi igienico-sanitari gravissimi, con rischi immediati per la salute pubblica.Abbiamo lanciato diversi appelli, formulato ripetute richieste e avanzato proposte concrete. Tutto è rimasto inascoltato. Quando ho proposto l’intervento del Presidente della Regione, qualcuno si è perfino sentito “scavalcato”. Eppure, ciò che mesi fa segnalavo – il rischio di pignoramento dei conti correnti di AICA – è puntualmente accaduto. Chi allora bollava quelle preoccupazioni come “ipotesi impossibili”, oggi è costretto a prendere atto della realtà.Io non posso permettere che la mia comunità resti senza acqua”, continua il primo cittadino. “Se dovesse perdurare questo stato di cose, sarò costretto ad adottare decisioni drastiche, anche con provvedimenti extra ordinem, al solo fine di salvaguardare la salute dei miei cittadini. Parallelamente, sarà mia cura informare e sollecitare gli organi competenti perché siano accertate eventuali responsabilità a carico di chi, con la propria inerzia, sta conducendo la società e l’intero territorio al collasso. Rinnovo, pertanto, un appello forte e accorato al Presidente della Regione Siciliana, affinché segua con attenzione l’evoluzione della vicenda e intervenga, ove necessario, con i poteri sostitutivi previsti dalla legge. Sarebbe paradossale e intollerabile che, dopo essere riusciti in tempi brevissimi a realizzare i dissalatori, non si metta nelle condizioni l’azienda di garantire la distribuzione dell’acqua. Sarebbe un peccato imperdonabile, un errore senza possibilità di assoluzione”, ha concluso Cuffaro.

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