Palermo

Coltivava droga in terreno confiscato alla mafia, arrestato

La piantagione di 225 piante è stata scovata grazie all'elicottero dei Carabinieri

Pubblicato 6 ore fa

I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Partinico e della Stazione di Camporeale, coadiuvati dai colleghi del 9° Nucleo Elicotteristi di Palermo, hanno arrestato in flagranza un partinicese, 46enne, già noto alle forze dell’ordine, per coltivazione illecita di sostanze stupefacenti.

L’intervento è nato a seguito di un monitoraggio areo svolto in prossimità di Contrada Margi, effettuato nell’ambito dei controlli finalizzati al contrasto alla produzione e al traffico di stupefacenti, con particolare attenzione alla scoperta di piantagioni e coltivazioni illegali.

Durante il sorvolo, l’attenzione dell’equipaggio dell’elicottero AW–109Nexus è stata catturata da quella che sembrava essere una coltivazione di canapa indiana, predisposta all’interno di un terreno confiscato alla mafia e, oggi, di proprietà del comune di Partinico. I militari dopo aver scattato delle immagini aeree e registrato le coordinate esatte, si sono allontanati per non destare sospetti, trasmettendo le informazioni ai colleghi.  

Immediato è scattato il riscontro dei Carabinieri che, mediante mirati servizi di osservazione, sfruttando la fitta vegetazione per avvicinarsi senza essere visti, si sono introdotti nell’area avanzando con cautela sino al raggiungimento del perimetro della piantagione, portandosi a pochi metri e confermando la segnalazione aerea. I militari quindi, hanno riscontrato la presenza del 46enne sino a coglierlo di sorpresa mentre era impegnato nella cura del campo, con 225 piante di cannabis indica, già a buon livello di maturazione e con un’altezza compresa tra 1 metro e i 2 metri.

L’attività di ricerca è stata estesa anche all’abitazione dell’indagato, adiacente la piantagione, dove i militari hanno rinvenuto diversi germogli di cannabis piantati in bicchieri di plastica, pronti per essere impiantati nel terreno.

L’uomo è stato arrestato e su disposizione del Pubblico Ministero è stato tradotto presso la casa circondariale “Lorusso Pagliarelli” di Palermo in attesa dell’udienza di convalida.

Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo ha convalidato l’arresto ed applicato all’indagato, la misura della custodia cautelare in carcere. 

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