Il presidente Mattarella ricorda Camilleri: “Suo lascito culturale è prezioso”
Nato a Porto Empedocle, lo scrittore oggi avrebbe compiuto 100 anni
Andrea Camilleri, padre del celeberrimo commissario Montalbano avrebbe compiuto oggi cento anni. Le sue opere letterarie sono state tradotte in almeno 120 lingue e da molti è stato considerato uno de nobel italiani mancati. Premio o no resta uno dei più grandi autori della nostra letteratura. Camilleri di libri ne ha scritti oltre cento durante la sua lunga carriera. Sono lavori molto diversi tra loro, uno scrittore eclettico che ha lasciato romanzi ma anche raccolte di racconti brevi, saggi, pezzi teatrali. Senza alcun dubbio però sono i libri di Montalbano quelli in assoluto più famosi, e anche i più venduti in Italia. Gran parte delle opere narrative prodotte da Camilleri sono ambientate a Vigata, una cittadina immaginaria che nella fantasia dell’autore corrisponde alla sua città natale Porto Empedocle. Qui sono collocati tutti i romanzi storici scritti da Camilleri, che, come lui stesso ha più volte sottolineato, sono una parte fondamentale di tutta la sua produzione letteraria. I più conosciuti sono La mossa del cavallo, La stagione della caccia e La concessione del telefono. Tutti e tre hanno dato vita a dei film trasmessi dalla RAI negli ultimi due anni.
“Camilleri si e’ distinto per la sua creativita’, raffigurando personaggi e scenari, talora immaginari, che nello stesso tempo tratteggiano spaccati di diverse epoche. Il lascito culturale di Camilleri e’ un bagaglio prezioso”. Lo dice Sergio Mattarella nella dichiarazione in cui il Presidente della Repubblica osserva anche che “il centenario della nascita di Andrea Camilleri consente di ricordare una figura di primo piano del panorama culturale italiano e internazionale. Numerose sue opere continueranno a essere fonte di ispirazione per generazioni di lettori e di scrittori”. “Andrea Camilleri e’ stato un autore poliedrico che ha offerto un contributo significativo nei molteplici ambiti in cui ha operato, spaziando dal teatro alla televisione, alla narrativa. Ha saputo coniugare trame poliziesche e raffinata verve umoristica, in cui un linguaggio complesso, in cui – rileva ancora Mattarella – gioca un ruolo il dialetto della sua Sicilia, ha permesso di rappresentare la ricchezza e la complessita’ del patrimonio etnografico della sua terra natia a un crescente gruppo di appassionati”.
Fanno eco le parole del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani che afferma: “Oggi Andrea Camilleri avrebbe compiuto cento anni. Un anniversario che non è soltanto una ricorrenza letteraria, ma un momento di memoria collettiva per l’Italia intera e, in particolare, per la Sicilia. CAMILLERI ha saputo trasformare la nostra terra in un luogo narrativo universale: i paesaggi, i dialetti, le contraddizioni e la bellezza di questa Isola sono diventati materia viva di una lingua nuova, capace di emozionare milioni di lettori e spettatori in tutto il mondo”. Lo scrive su Fb il presidente della Regione Renato Schifani. “Il suo commissario Montalbano non è soltanto un personaggio di carta o televisivo, ma un compagno di viaggio che ha contribuito a raccontare la Sicilia con le sue luci e le sue ombre. Grazie a CAMILLERI, Vigata è diventata un mito, un punto di incontro tra immaginazione e realtà, e i luoghi scelti per ambientare le riprese della celebre serie hanno conosciuto una straordinaria stagione di crescita culturale e turistica. Ragusa Ibla, Scicli, Punta Secca, Modica e tanti altri centri barocchi hanno visto aumentare negli anni l’afflusso di visitatori attratti dal desiderio di calcare gli stessi scenari del commissario più amato d’Italia”, aggiunge. “La Regione Siciliana ha voluto accompagnare questo centenario con iniziative che rendono omaggio al maestro e, al tempo stesso, rafforzano il legame tra letteratura, identità e promozione del territorio. In collaborazione con il Comitato nazionale CAMILLERI 100, abbiamo sostenuto gli eventi in programma al Teatro Antico di Taormina. L’obiettivo è far sì che la memoria di CAMILLERI non resti confinata nelle pagine dei suoi libri o nelle immagini televisive, ma continui a vivere come motore di sviluppo e consapevolezza identitaria”, conclude.