Sciacca, sequestrati 25 cani in un appartamento: scatta una denuncia
Il sindaco Termine: "gli animali adesso saranno destinati in una struttura idonea"
Un’operazione complessa, delicata, che ha portato al sequestro di 25 cani tenuti in un appartamento, in condizioni non consentite dalla legge, da un soggetto che è stato denunciato per maltrattamento di animali ed altro. Un’operazione che ha richiesto l’intervento della Polizia Municipale, dei Vigili del Fuoco, di personale del VI Settore del Comune di Sciacca per liberare gli animali, sgomberare l’abitazione e ripristinare le condizioni igieniche, di decoro e di vivibilità in una zona di contrada Isabella.
Un’azione seguita e coordinata nelle fasi dell’attività propedeutica dall’Amministrazione comunale che ha avuto il sostegno del Consiglio comunale nella risoluzione di un problema che si trascinava da anni – evidenziano il sindaco Fabio Termine e l’assessore al Randagismo e ai Diritti degli Animali Agnese Sinagra. Ci sono state infatti nel tempo delle ordinanze in cui si è intimato alla proprietaria dei cani di trasferire gli animali in strutture idonee (canili), a mettere tra l’altro in sicurezza il sito, a sanificare gli ambienti esterni dell’immobile. Provvedimenti che non sono stati rispettati. Ecco la necessità dell’intervento di ieri, a seguito di una serie di passaggi, osservazioni dirette e segnalazioni di cittadini che hanno evidenziato uno stato di degrado e maltrattamento, di invivibilità generale del contesto in cui il soggetto denunciato ha mantenuto un numero spropositato di animali in casa in condizioni estreme.
I cani sono stati destinati per buona parte in un canile autorizzato di Catania, altri a Sciacca. “Situazioni del genere – dicono il sindaco Fabio Termine e l’assessore Agnese Sinagra – sono intollerabili e non sono state tollerate. Quanto accaduto ieri è l’avvio di una operazione che ci aiuterà a modificare la situazione del randagismo sul territorio foraggiata e incrementata da soggetti insensibili ai richiami delle autorità e alle norme che sovrintendono la civile convivenza in una comunità”.


