Servizio idrico, il Cartello sociale ai sindaci: “pagate debiti per salvare Aica”
Il cartello sociale interviene in merito all'incontro promosso dal Cda di Aica che si è svolto ieri alla presenza dei sindaci
Il Cartello Sociale di Agrigento, composto dall’Ufficio di Pastorale Sociale e del Lavoro, CGIL, CISL e UIL, interviene in merito all’incontro promosso dal Consiglio di Amministrazione di AICA (Azienda Idrica Comuni Agrigentini), svoltosi ad Agrigento alla presenza dei sindaci soci, dei deputati agrigentini e delle organizzazioni sociali.
“Nonostante la partecipazione numerosa dei primi cittadini — tra cui diversi appartenenti a Comuni che da tempo non versano regolarmente le quote dovute per l’acqua prelevata — l’incontro non ha portato sostanziali novità. Alcuni sindaci, rassegnati di fronte alla complessità della situazione, hanno sottolineato la difficoltà di ottenere aiuti dalla Regione senza avere prima i conti in regola. In particolare, il sindaco di Favara ha ribadito che senza il pagamento delle proprie bollette non si può chiedere sostegno alle istituzioni regionali. L’unico intervento fuori dal coro è stato quello del sindaco di Racalmuto, Calogero Bongiorno, che ha invitato tutti i colleghi a protestare nelle sedi opportune, a partire da quella del Governo regionale, insieme alle forze sociali, per difendere la sopravvivenza di AICA e il diritto dei cittadini a una gestione pubblica dell’acqua. I deputati presenti si sono limitati a esprimere la loro disponibilità, ciascuno per la parte di competenza, in relazione ai ruoli ricoperti all’interno dell’Assemblea Regionale Siciliana o del Parlamento nazionale”. Il Cartello Sociale ha ribadito il proprio appello a tutti i sindaci, invitandoli a dimostrare concretamente la volontà di salvare la società pubblica, iniziando a rispettare i propri obblighi di pagamento. “È stato inoltre ricordato che la Regione Siciliana ha messo a disposizione sei milioni di euro come prestito, somma che deve essere utilizzata in modo equo, evitando disparità tra Comuni virtuosi e morosi, e soprattutto tutelando i cittadini che — nonostante le difficoltà economiche — continuano a pagare regolarmente le proprie bollette.
Durante l’incontro, il Cartello Sociale ha denunciato anche il comportamento di Siciliacque, società che dal 2004 gestisce il servizio idrico in provincia di Agrigento, e che ha ricevuto nel tempo consistenti risorse pubbliche dalla Regione. Oggi, tuttavia, proprio nel momento in cui il CdA di AICA — che gode della fiducia del Cartello per la sua azione slegata da logiche partitiche — sta tentando di risanare la società con atti concreti, Siciliacque ha intimato ad AICA di versare 22 milioni di euro di capitale più 5 milioni di euro tra interessi e spese legali. Un’azione che appare quanto meno discutibile e che fa sorgere il sospetto che vi sia la volontà di portare AICA al fallimento, anche alla luce del fatto che Siciliacque è partecipata e di fatto controllata dalla Regione Siciliana.” Il Cartello Sociale di Agrigento ha rivolto con l’ intervento di don Mario Sorce di ritornare a lavorare insieme tutti, per il bene del territorio e dei cittadini, consapevole che la croce addosso per primi e’ portata addosso dai sindaci, pertanto, nel rispetto di chi è stato scelto ed eletto dai cittadini, si rivolge a tutti un appello ai sindaci e ai deputati, chiedendo coerenza e responsabilità: le dichiarazioni di vicinanza e di solidarietà non bastano più. È necessario passare ai fatti, attivando tutte le iniziative possibili per fermare questo tentativo di far fallire AICA e garantire il diritto dei cittadini agrigentini a un servizio idrico pubblico, equo e trasparente. “La gestione dell’acqua è un bene comune. Difenderla significa difendere la dignità dei cittadini e il futuro del territorio agrigentino.”


